CARONIA – Giochi del Titano: in tre anni perso il 30%

C’è un’azienda a San Marino che dal 2008 ad oggi, ogni hanno ha perso il 10% del proprio fatturato. Sarebbe come dire, forzando un po’ dal punto di vista economico, che dal 2008 al 2010 ha perso quasi il 30%. Si tratta della Giochi del Titano, la realtà di Rovereta che dà lavoro a oltre 100 persone, in buona parte anche sammarinesi, e che immette nelle casse dello Stato diversi milioni di euro. Durante l’assemblea dei soci di alcuni mesi fa a illustrare la situazione il direttore della Giochi del Titano Salvatore Caronia. Da allora la politica sammarinese ne ha discusso un paio di volte ma senza trovare una soluzione e soprattutto senza fornire risposte alle esigenze dell’azienda. “Tecnicamente – ci tiene a precisare Caronia – non è corretto parlare di un calo del 30%. È vero che il bilancio del 2008 rispetto al 2007 ha evidenziato un calo del 10% e che la stessa cosa si è verifi cata nel 2009 rispetto al 2008. Anche i primi mesi del 2010 inoltre, evidenziano un trend ancora negativo sulle stesse cifre dei due anni precedenti”. E con l’arrivo delle nuove macchine? “Innanzitutto va precisato che quelle nuove non sono arrivate in aggiunta ma a sostituzione di quelle più vecchie. E l’arrivo è avvenuto nei primi dieci giorni di maggio. Io ritengo che si possa parlare di cauto ottimismo in quanto le nuove macchine hanno riscosso un buon gradimento da parte dei nostri clienti. Ma non abbastanza per invertire la tendenza. Diciamo che stiamo raggiungendo un consolidamento”. Allora cosa succederà di fronte ad un trend che continua a calare? “Se la diminuzione di fatturato persiste, alla fi ne l’azienda non starà affatto in equilibrio. Questo è un dato basilare. Altri due anni così e rischiamo di assistere alla fi ne della società“. È vero che si parla di riduzioni di personale? “Mi permetta di risponderle con franchezza. Chi mette in giro queste voci dice delle stupidaggini. Nessuno di noi o del CdA ha mai parlato di riduzioni di personale e di sicuro non nell’immediato o nei prossimi mesi”. A breve si aprirà un nuovo fronte con l’arrivo di sale da gioco nel circondario, giusto? “Questo è un altro aspetto della questione. In Italia ci sono 10 concessionari e in teoria ognuno di loro può aprire una sede a Rimini, una a Riccione, ecc… Abbiamo notizia che almeno una aprirà a breve a Rimini. Se calcola che il 92% dei nostri ingressi sono italiani e di questi il 36% sono riminesi, la concorrenza si farà sicuramente sentire. Se aggiungiamo il fatto che apriranno sale a Pesaro, Forlì e Cesena, vuol dire che circa il 60% dei nostri clienti possono essere intercettati dalle nuove sale italiane”. Però il trend negativo per San Marino è iniziato prima della nascita della concorrenza. “È vero, ma questo dipende dal mercato. Fino al 2007 il mercato del gioco in Italia era sostanzialmente fermo e anche questa azienda era stabile. Poi c’è stata una veloce evoluzione e tutto il settore è caratterizzato da un notevole dinamismo. Attualmente in Italia sono già presenti 360mila macchine del tipo “new slot” che rappresentano il 50% della raccolta erariale prodotta dal settore dei giochi”. Quindi per San Marino? “Se vuole restare sul mercato con la sua azienda, deve fornire una offerta maggiore, servizi migliori, accoglienza migliore, ecc… tali da giustifi care lo spostamento a San Marino di persone da Cesena, Pesaro, Forlì o Rimini. Io credo che le condizioni per mantenere i nostri standard superiori a quelli delle sale che apriranno ci sono, ci devono però consentire di poterlo fare e di poterli mettere in pratica. Altrimenti si rischia di rimanere indietro. Sarebbe come avere un negozio di telefonini e vendere i modelli di tre anni fa. Saremmo subito fuori mercato”. Direttore, a ottobre sarà un anno che è qua, se la sente di tracciare già un bilancio? “Beh, ancora è un po’ presto. Di sicuro abbiamo modifi cato l’offerta sia di giochi che di servizi. Per il momento posso dirmi soddisfatto del lavoro svolto dal CdA e da tutto il personale della Giochi del Titano”.

SanMarinoOggi