È tempo di sosta, in Seconda Divisione, ma solo per i gironi B e C. La riforma dei gironi ha infatti come noto causato uno sfasamento non solo tra Prima e Seconda Divisione ma anche all’interno degli stessi gironi di Seconda con il risultato di moltiplicare nel girone centrale ed in quello meridionale le pause tra una giornata e l’altra, merce tradizionalmente rarissima e tutt’ora assai poco presente in Prima come nel girone A di Seconda.
Ma dopo lo stop del 21 novembre anche gli altri due raggruppamenti riprenderanno a marciare ininterrotamente fino a Natale, quando per tutti terminerà il girone d’andata, per poi però fermarsi addirittura per un mese, fino al 16 gennaio. L’occasione allora è propizia per provare a fare un punto della situazione nei due gironi che rimarranno fermi, pur partendo dalla considerazione che tra turni di riposo e gironi ridotti solo a metà del cammino sarà possibile farsi le idee più chiare sull’andamento del campionato.
Nel girone B non c’è stato finora spazio per le sorprese: Carpi e Carrarese erano annunciate come le squadre da battere e non stanno deludendo. Magari non in quest’ordine, con gli emiliani capaci di tenere un ritmo sostenutissimo, ma in fondo gli apuani, ripescati e sottoposti ad un’autentica rivoluzione, in società con ingressi “vip” come sul campo ed in panchina (nella foto il mister Francesco Monaco), sono in scia dei modenesi per un duello destinato a durare a lungo. Qualcosa di più era lecito aspettarsi dal San Marino che alla ripresa del torneo ospiterà proprio la capolista: ora o mai più per ridurre le distanze, ma niente panico perchè dietro c’è il vuoto dal momento che nessuna delle inseguitrici sembra in grado di spezzare la lotta a tre, compreso il discontinuo Prato di Andrea Bellini.
In coda fa sensazione la crisi profonda del Giulianova, promosso in Prima appena due anni fa proprio ai danni dei lanieri ed ora sul fondo della classifica: le colpe non possono essere tutte di mister Cerone, che comunque si giocherà tutto il 28 quando al “Fadini” arriverà il Gavorrano, evidentemente la cessione di talenti come Dezi, Migliore, Campagnacci e Vinetot, pur inseriti nel consueto programma di valorizzazione e vendita dei talenti prodotti in casa, ha svuotato il fertile vivaio giallorosso. Ma l’unica retrocessione in programma nel girone consente di sperare ancora.
http://www.stadioblog.it