Carpineti, Reggio Emilia. E’ morto l’ex sindaco Bruno Valcavi, Kira. Oggi i funerali

Negli ultimi anni aveva pressoché perso la vista. Eppure, non aveva perso l’impegno per raccontare la storia alle nuove generazioni. Era Bruno Valcavi, nome di battaglia, Kira, già sindaco di Carpineti negli anni del boom economico. Si è spendo nella serata di sabato a 91 anni (li aveva compiuti lo scorso 9 dicembre).
Era rimasto orfano di padre all’età di 14 anni, assieme a 7 fra sorelle e fratelli (la sorella più piccola sarebbe nata dopo l’incidente sul lavoro che portò via il genitore). Da giovane Bruno aderì alle lotte di Liberazione, e arruolandosi nelle 26° Brigata Garibaldi, distaccamento Pasquino Pigoni, con il nome di Kira.
Nel 1948 venne eletto segretario del Pci. Dal 1967 alla seconda metà degli anni Settanta è stato sindaco di Carpineti e, qui, visse, come raccontò in un’intervista, gli anni del boom economico, con la nascita delle prime ceramiche e il fiorire dei posti di lavoro. Fu, infatti, durante il suo mandato e grazie alle sue disponibilità a collaborare con tutte le forze politiche per il bene comune del paese che Carpineti ebbe una espansione industriale unica in tutta la montagna: si insediarono la Confit, la ceramica san prospero, la ceramica Querciola.
È stato presidente dell’Anpi locale dagli anni ’50 fino al 2015. Seppur ormai privo di vista, non mancava mai alle cerimonie del 25 aprile e del 2 novembre. Tra i messaggi di cordoglio, quello dell’amministrazione comunale che ricorda «l’uomo, il sindaco e il suo impegno per la Liberazione».
Anche l’Anpi ieri ha voluto ricordarlo: «Valcavi, dal 1959 al 1967 fu attivo sindacalista in tutta la zona est dell’Appennino, fino a Collagna e Ligonchio. Il suo fu un impegno appassionato non solo per la rivendicazione dei diritti dei lavoratori ma anche per suscitare lo sviluppo economico di una montagna uscita gravemente colpita dalla tragedia della guerra.
Insofferente dei rigidi steccati ideologici, seppe guadagnare la stima pressoché universale dei suoi concittadini emergendo anche come figura carismatica in tutta la montagna.E’ sempre stato fedele agli ideali di libertà e giustizia per i quali aveva combattuto da partigiano.
Nonostate l’età e la menomazione della funzione visiva, continuò fino all’ultimo di occuparsi anche del tesseramento all’associazione partigiana, non solo telefonando alla sede provinciale, ma anche firmando lettere che dettava a suoi collaboratori e che spediva regolarmente.
Nell’appena trascorso 2016, aveva fatto in tempo ad essere presente a vari significativi appuntamenti: dalla cerimonia del 25 aprile, a quella, nell’autunno successivo, con altri 3 partigiani di Carpineti, per la consegna della medaglia ministeriale per il 70° della Liberazione».
Valcavi Lascia la moglie Franca, già titolare di una lavanderia, con cui ha vissuto a lungo nella casa in piazza Matilde di Canossa, a fianco del municipio.
I funerali oggi pomeriggio alle 14.45 in piazza a Carpineti.

Il Resto del Carlino