
(ANSA) – REGGIO EMILIA, 26 MAR – La notte del 27 marzo 1970,
all’età di quasi 95 anni, si spegneva Alcide Cervi. In occasione
del 51/o anniversario della morte, Casa Cervi rende omaggio alla “Grande Quercia” con contenuti digitali e non solo. Grazie al
lavoro della redazione di Casa Cervi Digitale è nato il secondo
numero del ‘Ribelle dei Campirossi’, un giornalino che si ispira
graficamente ai fogli clandestini della Resistenza. Il giornale,
che ha visto la luce il 28 dicembre scorso, in occasione
dell’anniversario della fucilazione dei Sette fratelli per mano
dei fascisti, è stato distribuito gratuitamente in forma
cartacea in varie zone della Provincia di Reggio Emilia e del
territorio ed è disponibile online sul sito dell’Istituto,
www.istitutocervi.it.
In prima pagina Il Ribelle ripropone l’articolo che l’Unità
ha pubblicato il giorno dopo la scomparsa di Alcide, che si è
spento nella clinica Villa Walter di Sant’Ilario d’Enza (Reggio
Emilia). Il foglio contiene alcune lettere scritte ad Alcide,
ieri e oggi, e un articolo dedicato a Emilio Sereni,
antifascista, politico, studioso di paesaggio, secondo “padre”
dell’Istituto.
Il giorno dell’anniversario, inoltre, sul sito dell’Istituto
sono pubblicati anche i tanti messaggi per Alcide che
istituzioni e gente comune di tutte le età e di ogni zona di
Italia hanno inviato nelle scorse settimane in occasione di
questo anniversario. Dediche, lettere, poesie, anche da parte
dei ragazzi di alcune scuole, che mostrano l’enorme affetto
verso la figura di Alcide, a così tanti anni dalla sua
scomparsa. “Ho scoperto la storia dei sette fratelli Cervi
quando avevo solo 11 anni – scrive Caterina, che di anni ne ha
15 – e nonostante non avessi compreso appieno ciò che è stata la
Resistenza, mi rimasero ben impressi i valori per cui
combatterono i partigiani, e sentii subito che l’argomento, in
qualche modo, mi era molto vicino, tanto da sentirlo quasi mio”.
(ANSA).
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