L’attuale assetto socialista altro non è che la singola espressione di persone che di socialista hanno solo il nome ma di fatto agiscono come identità, appunto, narcisiste, autoreferenziali e portatrici sane di voglia di comandare. La verità è che Casali, Andreoli, Berardi, Stolfi etc. hanno in comune non una visione socialista ma solo una appartenenza di comodo a una sinistra che vuol definirisi moderata ma solo sul piano del controllo del potere personale e della res publica. Troppe le scissioni, i riavvicinamenti e le nuove trasformazioni in forme non credibili di un socialismo di consumo, oserei dire commerciale facendo riferimento alla società globalizzata. Un consumo che altro non porta che ulteriore poca credibilità all’intero apparato partitico politico. Il futuro non è nei partiti e nei partitini e non è neppure nei vessilli storici di epoche ormai vetuste, da ricordare, ma superate. L’idea stessa di partito suona ormai logora e viene comunque associata a qualcosa di losco dalla maggior parte dei cittadini. La società che ci aspetta è diversa da come la vedono i signori che ho sopra elencato, rappresentanti massimi di loro stessi e dispensatori di liste di proscrizione su chi possa o meno appartenere alla Casta di questo o quel partito. Il panorama è sconfortante e non fa presagire nulla di nuovo e buono sotto a questo sole che troppi partiti socialisti ha visto tramontare o sorgere al di qua e al di là del monte che resta sempre più attonito rispetto a quanto avviene e probabilmente avverrà nei prossimi giorni. Non capire che la Storia è cambiata e che nessuno è proprietario di un marchio ma solo di una Idea sempre valida pur con i dovuti cambiamenti, è antistorico e del tutto arbitrario. Non si è socialisti perchè nostro padre lo era e non si accampano diritti di esclusiva solo perchè ci si sente socialisti per vocazione genetica: si è socialisti perchè si ha una visione del mondo mutualistica, di rispetto, di coerenza e di idee che possano semplificare e, possibilmente, migliorare il corso delle tante storie che caratterizzano le società. A onor del vero, occorre suggerire a tutti questi socialisti poco virtuosi che esiste e deve esistere sempre più di una possibilità nella vita di ciascuno di noi e forse, oggi, alla soglia del 2010, sarebbe bene mettere in una bella bacheca i vessilli del socialismo, del comunismo e di tutti gli altri partiti politici per costruire qualcosa di sensato, logico, utile alla collettività e non più soltanto personale e aleatorio nelle missioni e nei proclami. Ognuno di noi può costruirsi il proprio partito ma pensare di farlo per mettersi davvero al servizio della collettività è altra cosa.
Mr.Star