Dal punto di vista giuridico, s’è scelto la strada corretta. Con al sen-
tenza del Collegio Garanti sull’ex giudice Ceccarini, si chiude una
stagione e una vicenda che ha coinvolto l’intera sistema della giusti-
zia. Ora, il tribunale torna ad operare a pieno regime e questo è un
fatto positivo”. Il segretario alla Giustizia Augusto Casali commenta
così la sentenza dei Garanti chiamati a decidere dell’azione di sin-
dacato nei confronti dell’ex commissario della legge Vittorio Cecca-
rini. In base alla sentenza, il presidente del Collegio Angelo Piazza
avrebbe preso atto che il procedimento di sindacato è basato su una
richiesta della commissione giustizia mossa da gravi inadempienze,
ma allo stesso tempo, viste le dimissioni del giudice Vittorio Ceccari-
ni, si astiene dalla decisione. In sostanza, la materia del contendere
sarebbe cessata. E questo perché, nelle peggiori delle ipotesi per
il giudice a giudizio, la “pena” sarebbe stata comunque riferita alla
sua attività di magistrato a San Marino. Ma, visto che Ceccarini, il
magistrato a San Marino, non lo fa più, allora è inutile decidere.
L’azione di sindacato, come detto, fu promossa dalla commissio-
ne giustizia, sulla base della piccatissima relazione del magistrato
dirigente Valeria Pierfelici: al dirigente del tribunale unico, proprio
la commissione chiese un riepilogo della conduzione di Ceccarini
nel noto e discusso processo Biagioli. E la dirigente non fu magna-
nima. Anzi: nella sua relazione, dipinse la conduzione di Ceccarini
assai discutibile, e non solo nel processo Biagioli, ma anche in altri
procedimenti.