“Case e aiuti ai profughi”. 28 mila gli ucraini già in Italia

Sono due milioni i profughi ucraini già fuggiti dalla propria terra. Si tratta di circa il 5% della popolazione totale e, per lo più, sono donne e bambini. Proprio quest’ultimi, spesso, per salvarsi sono costretti a viaggiare da soli, senza genitori. A comunicare le cifre è stato l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr).

Le nazioni che hanno accolto il maggior numero di profughi sono ovviamente quelle limitrofe: prima con distacco è la Polonia, la quale ha accettato circa un milione e mezzo di persone, poi c’è l’Ungheria con 200 mila, la Slovacchia 165 mila e via dicendo. Anche l’Italia sta dando il proprio contributo. Luciana Lamorgese, ministro dell’Interno, intervistata dal Corriere della Sera rivendica il ruolo che sta avendo il Bel Paese in questa circostanza: “Quello che sta succedendo al popolo ucraino in queste ore dimostra che la scelta di non voltarsi dall’altra parte è stata giusta. Avremo contraccolpi negativi, ma andiamo avanti e saremo in grado di gestire una crisi umanitaria senza precedenti“.

Fino a ieri, riferisce sempre la Lamorgese, i profughi arrivati in Italia sono stati 28mila, per lo più donne e bambini che vengono ospitati momentaneamente in casa o di parenti o di amici già residenti qui. “Stiamo compiendo uno sforzo straordinario per soccorrere un popolo travolto da una guerra“. E aggiunge: “Sono stati messi in campo tutti gli strumenti ordinari dell’accoglienza di cui dispone il Viminale che fanno perno sui prefetti e sui Comuni e che, grazie all’immediato potenziamento deciso dal governo, possono contare ora su ottomila nuovi posti“.

Cosa accadrà

Il ministro spiega di aver chiesto di censire gli immobili confiscati alla criminalità organizzata. “Potrebbero essere immediatamente destinati ai profughi tra appartamenti e strutture alberghiere. Abbiamo avviato il censimento dei beni confiscati assegnati ai Comuni e non ancora destinati“. I beni gestiti dall’Agenzia individuati che potranno essere utilizzati sono 283, mancano solo le necessarie verifiche di idoneità che spettano ai prefetti.

Inoltre, per gli italiani intenzionati a far parte della rete di assistenza, viste le tante iniziative che stanno venendo portate avanti da diverse organizzazioni, Lamorgese aggiunge che si sta lavorando per mettere a punto una piattaforma informatica nella quale “far confluire le offerte di disponibilità di privati e associazioni del Terzo settore per l’accoglienza dei profughi“.

Le proteste sul carburante

Nonostante le numerose proteste, la mobilitazione degli autotrasportatori e gli scioperi in tutta Italia per l’aumento dei prezzi del carburante, il ministro afferma che si è comunque riusciti a scongiurare blocchi. E conclude: “Siamo consapevoli che la guerra in Ucraina continui a determinare pesanti ripercussioni economiche sulle filiere produttive e sui cittadini. Il ministero dell’Interno continuerà come sempre a farsi garante del diritto di manifestare che, però – continua – deve essere contemperato con la necessità di proteggere la continuità dei servizi pubblici essenziali, compreso quello dell’approvvigionamento delle merci“.


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