Caserta, la Cisl sta con il Direttore: ”noi certi sindacalisti li cacciamo!”

caserta felicoriLa polemica sulla Reggia di Caserta non si spegne affatto. E se da un lato c’è chi si schiera a difesa del direttore stakanovista, dall’altro c’è chi accusa di aver capito ben poco della questione sindacale strumentalizzando la polemica. Divide il caso della ‘Versailles italiana’, dove il direttore Mauro Felicori (che si dice ancora «esterrefatto») è stato accusato da alcuni sindacati di lavorare troppo. Il premier Renzi ribadisce: «La cultura può essere la ripartenza dell’Italia. E se c’è chi rema contro, noi senza paura remeremo più forte». La Cgil chiede di smetterla con «la propaganda sulla cultura», chiarendo di non aver condiviso né firmato la lettera contro Felicori. E lui ringrazia per la difesa della Camusso. La Uil ribadisce provvedimenti contro i sindacalisti che hanno ingaggiato una tale battaglia. Ma uno dei sospesi, Angelo Donia (Uil-Pa), promette: «continuerò a fare le mie battaglie». Gli altri, come l’Ugl, non ci stanno e rilanciano: «Le vere vittime sono le Rsu. Renzi dice che la pacchia è finita? Qua si lavora». Nessun punto e a capo, dunque.
Nel giorno in cui il ‘capo’ è a Bologna – e attacca: «Per anni i sindacati hanno avuto troppo potere nella Pa» – e i numeri dei turisti in fila non sono un granché, è lo scontro a riempire gli spazi, enormi, della Reggia di Caserta. Con tanto di visitatori che sbeffeggiano alcuni dipendenti, ricordando, in stile Renzi, che «la pacchia è finita».

«È finita la pacchia», ha commentato il premier Matteo Renzi. Cioè, stando ai dizionari della lingua italiana, non è più tempo di «una condizione di vita facile e spensierata, di chi «mangia con ingordigia».
Dunque dovrebbe finire la pacchia per chi ha vissuto troppo comodamente sulle spalle della Reggia di Caserta. Privilegi, rendite, diritti acquisiti. Ma soprattutto storture come gli «alloggiati». Li chiamano così quegli ex dipendenti, in particolare custodi (e i loro parenti) che da decenni occupano le abitazioni all’interno del parco. Dodici famiglie, indisturbate, nonostante le inchieste (della procura e della Corte dei Conti) e le perquisizioni della Finanza e le ordinanze di sfratto.
Ma il gioiello di Vanvitelli ha sperimentato altre forme di abusivismo e sfruttamento. La stessa Unesco ricorda che la Reggia e il parco rischiano per la «pressione dello sviluppo urbanistico nei dintorni». E i ragazzi, tutt’altro che dissuasi da timide transenne, continuano a tuffarsi nelle meravigliose fontane.
SE POI ci si mettono le stesse istituzioni e la classe dirigente… È nella storia il jogging che l’ex sottosegretario Nicola Cosentino faceva nel parco. Pure lui indisturbato, a qualsiasi ora volesse, tanto aveva le chiavi gentilmente offerte dal prefetto. Lo scenario d’altra parte è invidiabile. Bill e Hillary Clinton, nel 1994, erano rapiti: «Wonderful», esclamò la First Lady. E Berlusconi notò che le signore presenti a quel G7 «avevano un’aria romantica». Altri tempi. La pacchia è finita?Il Resto del Carlino