Casi di cyberbullismo anche a San Marino. Parla il Dr. Riccardo Venturini, direttore Servizio minori

Casi di cyberbullismo anche tra i bambini delle elementari. Un fenomeno in aumento anche a San Marino dove ai casi di bullismo cosiddetto ‘reale’, si affianca quello sul web, altrettanto temibile e pericoloso.
Studio da anni il fenomeno Riccardo Venturini, direttore del Servizio minori dell’Istituto per la sicurezza sociale, recentemente chiamato a Roma in qualità di esperto al fine di approntare, con tutta una serie di altre figure professionali, un piano nazionale che affronti il grave problema da un punto di vista decisamente nuovo.
«Con questa iniziativa si sta cercando il modo di introdurre nelle scuole o nella classe un gruppo di studenti o alunni che funzionino come ‘guardiani’ – spiega il medico – . In sintesi si tratta di selezionare ragazzi che prendano le difese dei più deboli, siano di sostegno e segnalino i casi gravi. E’ un approccio con caratteristiche di grande novità per il ruolo anche di questi ragazzi-sentinella».
Per quanto riguarda San Marino, come sottolinea, per il quarto anno consecutivo vengono organizzati incontri con gli studenti della seconda media (farlo in tutte le classi di ogni ordine non è ancora possibile da un punto di vista numerico) per spiegare il fenomeno e soprattutto cercare di far capire la gravità insita non solo negli atti fisici, ma anche in quelli manifestati solo sul web.
«Un problema, quello del cyberbullismo che sta crescendo ovunque, anche fra bambini che frequentano le scuole elementari. Prima era un fenomeno solo delle superiori, adesso vediamo abbassare l’età in modo veramente preoccupante – afferma Venturini –. Ma se pensiamo che l’uso delle tecnologie, quindi telefonini, tablet, computer è sempre più precoce, non è poi così strano. C’è poi il fatto che i bambini tendono a imitare quello che fanno i genitori in casa, quindi se vedono mamma e papà per ore attaccati ai social network a chattare, è chiaro che si sentono autorizzati a farlo. Magari in modo sbagliato, non capendo che con certe parole si può veramente fare danni gravissimi a un compagno o compagna – dichiara –. Serve che questi piccoli vengano educati a capire che cosa stanno facendo, perché essere dietro uno schermo dà un coraggio incredibile anche a soggetti che non si aspetteresti. E che nel mondo reale non farebbero nulla». Il Resto del Carlino