CASI DI WEST NILE IN EMILIA ROMAGNA. Bologna avvia disinfestazione nei luoghi frequentati da persone a rischio

epa03367652 A handout image made available on 22 August 2012 from the Centers for Disease Control of a mosquito known as Aedes japonicus (also called Ochlerotatus japonicus) which is a specimen of the Notre Dame colony. This Asian mosquito was first collected in the United States in New York and New Jersey in 1998, which coincided with the first recorded cases of West Nile Virus in the New York City area a year later in 1999. The Aedes japonicus Notre Dame colony was established from specimens collected as larvae in water filled containers (flower pots and tires) in residential areas of South Bend, Indiana in the summer of 2005. This mosquito is suspected of being a vector of the Japanese Encephalitis virus in Asia and the West Nile in the United States. While Aedes japonicus has not been incriminated as a major vector of West Nile virus in the United States, it is nevertheless of concern to public health agencies because of its fairly rapid colonization of a large part of the north eastern and midwestern United States and its propensity to lay eggs in flooded containers found around human dwellings. EPA/JAMES GATHANY / CENTERS FOR DISEASE CONTROL / HANDOUT HANDOUT EDITORIAL USE ONLY/NO SALES

Alla luce del giro di vite richiesto dalla Regione nei giorni scorsi a causa dell’incremento di casi di West Nile in Emilia-Romagna, il Comune di Bologna ordina interventi extra contro le zanzare in tutti i luoghi frequentati dalle persone più a rischio. Una ordinanza del sindaco Matteo Lepore pubblicata oggi sull’albo pretorio comunale impone a tutti gli ospedali, le case di cura, gli hospice, le Cra, le Rsa, le case di riposo, le comunità alloggio e le case-famiglia con spazi verdi di effettuare interventi adulticidi contro le zanzare ogni settimana fino al 30 settembre, affidando i trattamenti “a ditte specializzate del settore”. Tra gli altri obblighi inclusi nell’ordinanza c’è anche quello di “affiggere nell’area interessata con almeno 48 ore di anticipo cartelli informativi che riportino la data e l’ora del trattamento e consentirne il riutilizzo solo dopo che siano trascorse 24 ore dall’esecuzione dell’intervento”. Inoltre, il Comune impone a tutte le strutture sanitarie ed assistenziali di “trattare l’acqua presente in tombini, griglie di scarico, pozzetti di raccolta delle acque meteoriche, e qualunque altro contenitore non eliminabile (comprese fontane e piscine non in esercizio) ricorrendo a prodotti di sicura efficacia larvicida”. Vanno infine tenuti “sgombri i cortili e le aree aperte da erbacce, da sterpi, e rifiuti di ogni genere, e sistemarli in modo da evitare il ristagno delle acque meteoriche o di qualsiasi altra provenienza”, recita ancora l’ordinanza.Alla base del provvedimento c’è una “palese situazione di potenziale rischio per la salute pubblica”. Di recente, infatti, “nel territorio regionale e della provincia di Bologna è stata accertata la circolazione di West Nile virus”, ricorda l’atto comunale. “Si ritiene necessario intervenire a tutela della salute pubblica per ridurre la proliferazione delle zanzare”, vettori del virus, “e per prevenire e controllare malattie infettive trasmissibili all’uomo attraverso la puntura delle zanzare”. Il Comune sottolinea anche che la malattia “neuroinvasiva da West Nile virus si manifesta prevalentemente negli anziani e in persone affette da patologie croniche e che determinano immunodepressione”. Per questo, recita ancora l’ordinanza, esistono i “presupposti per emettere un provvedimento atto ad assicurare l’esecuzione di trattamenti adulticidi per la lotta alla zanzara negli spazi verdi circostanti ospedali, strutture socio-assistenziali e luoghi di aggregazione delle persone anziane con efficacia dalla data di pubblicazione al 30 settembre, riservandosi comunque ulteriori determinazioni in relazione all’andamento delle condizioni meteoclimatiche”.