Casinò? No, per sviluppare il turismo son meglio le “ipnotiche” slot-machines…
La liberalizzazione, legalizzazione del poker giocato anche in modalità cash game, oltre che sotto forma di torneo sportivo, come era da tempo, è una misura inutile e che non genererà alcun impatto positivo o negativo. Parola di (più o meno ex) professional poker player e imprenditore del gambling legale italiano regolamentato Aams.
Certo, le polemiche non mancano… A questo, ad alimentare il solito retorico dibattito, il decreto di legalizzazione del cash game è servito. Lo scontro fra favorevoli e contrari, fra bigotti e iperliberisti, fra tutori della società ed egoisti menefreghisti è nel suo culmine. Come lo fu per lalegalizzazione del poker sportivo, la cui esperienza concreta, poi, ha smentito le solite cassandre benpensanti.
Succederà lo stesso con il poker giocato in modalità cash game, disciplina -oggi- assai diversa da quanto si può dedurre assistendo alla mitica sfida fra Asso (Adriano Celentano), nell’omonimo film di Castellano e Pipolo, e “il Marsigliese” (rivedila su youtube: https://www.youtube.com/watch?v=wiwGzJ6yaQ8). Non creerà alcun nuovo problema sociale -perchè sono previsti limiti di gioco- ma, al tempo stesso, non porterà nulla-o quasi- allo sviluppo di San Marino. Certo, sule casse pubbliche ricadrà qualche spicciolo in più.. Ma, appunto, spiccioli. Insignificanti nell’economia di un pur piccolo Stato.
Di certo, non costituirà una base su cui costruire un programma di sviluppo turistico o in grado di determinare un importante passo avanti nella ricerca, ormai annosa, di destagionalizzazione del turismo e di trasformarlo sempre più in stanziale.
Cosa che, invece, un provvedimento più coraggioso avrebbe di certo fatto. Mi spiego meglio: non intravedo alcun progetto concreto diverso -fra quelli a costo zero per le casse pubbliche- dal Casinò capace di divenire la base su cui costruire, al fianco del patrimonio storco e culturale di cui dispone il Titano, il nuovo piano turistico sammarinese.
Già, il casinò… Ma perchè proprio -e solo- il casinò?, vi chiederete… Non mi viene in mente altro che sia in grado di determinare importanti introiti per le casse pubbliche e, al tempo stesso, capace di essere il perno su cui costruire un nuovo modello turistico sammarinese.
Certo, lo stesso effetto lo potremo avere organizzando grandi mostre o grandi eventi di spettacolo, festival e così via, in periodi di bassa stagione. Ma quanto costerebbero alle casse pubbliche?
Il casinò, invece, oltre a non costare nulla sarebbe una importante fonte di guadagno per lo Stato e renderebbe possibile pensare a grandi eventi di poker sportivo in Repubblica, oggi impossibili -come dimostrato dai mezzi flop dei grandi tornei italiani di qualche anno fa- perchè San Marino non sa offrire ai giocatori quello che questi chiedono, ovvero casinò e -chiamiamolo- divertimento notturno.
La presenza di un casinò, invece, risolverebbe almeno in parte, in larga parte, questa deficienza rendendo possibile puntare sui grandi eventi internazionali di poker sportivo per ravvivare, accendere la Repubblica nei mesi di affluenza turistica molto bassa o addirittura nulla. Sanremo, del resto, insegna… E’ una località di mare senza alcun patrimonio culturale o storico dove grazie ai grandi eventi organizzati direttamente dal casinò (spettacoli, serate di gala ecc…) e ai grandi tornei di poker, anche in novembre o febbraio è talvolta impossibile trovare una camera libera dove soggiornare…
Ma vi faccio un esempio concreto. Immaginiamo di avere, dal 2 al 12 marzo, una tappa in San Marino dell’European Poker Tour, un torneo dal buy-in (quota di iscrizione) di 5.000 euro capace di registrare anche 1.000 iscritti. Mille visitatori dall’alto potere di spesa “costretti” a soggiornare sul Titano per almeno una settimana. Mille visitatori più il loro seguito. Mille camere? No, qualcuna in meno, ma sarebbero ugualmente tante. Forse più di quelle che il Titano è in grado di offrire oggi.
Immaginiamo di avere, poi, al fianco dell’Ept in marzo, il Wpt (World Poker Tour) in gennaio; le World Series of Poker Europe in novembre; e così via in tutti i mesi di bassa o defunta stagione turistica.
Uniamo a ciò gli eventi che il casinò, come fanno tutti oggi seguendo il modello “Las Vegas” -non a caso meta dei week-end delle famiglie, con bimbi al seguito, di mezzaAmerica-, organizzerebbe autonomamente e abbiamo una idea di che ruolo una casa da gioco vera e propria potrebbe avere nel rilancio turistico del Titano.
Servirebbe altro per rivitalizzare, destagionalizzare, rendere stanziale e riqualificare il livello del visitatore in Repubblica? No. Anzi sì, servirebbero investimenti (privati) per adeguare l’offerta alberghiera alla nuova richiesta; servirebbero tanti nuovi lavoratori nel settore e nell’indotto…
Ma questo, sia una classe politica codarda che una parte di cittadinanza bigotta non lo vuole: meglio spendere soldi pubblici per organizzare “mezzi eventi”che non richiamano sul Titano -salvo rare eccezioni- nessuno o quasi… Meglio piangersi addosso… Meglio le “stupide” e ipnotiche slot-machines… Molto meglio!!!