Saranno tutti sottoposti a visite mediche i compagni di classe della ragazzina che ha contratto la scabbia. Il caso si è verificato presso la scuola media Fermi a Viserba, ma per l’Ausl non c’è il pericolo di un contagio. In ogni caso sarà eseguita la profilassi del caso, che scatterà all’inizio della settimana prossima, con un controllo sui bambini e un incontro con le famiglie. La bambina infetta dalla scabbia è italiana, ha 12 anni. E non è l’unica ad essersi ammalata: anche un suo familiare ha contratto la malattia parassitaria, dopo una vacanza in una località europea. Ed è altamente probabile che sia stato proprio il parente a trasmetterla alla bambina. Entrambi avevano un forte prurito, e dopo essersi sottoposti a una visita dermatologica, hanno scoperto di avere la scabbia. A quel punto l’Ausl ha avvertito la scuola frequentata dalla ragazzina, e martedì mattina i medici saranno a scuola per eseguire i controlli sui compagni di classe della dodicenne, e sugli altri ragazzi che potrebbero essere venuti a contatto con lei.
I casi di scabbia nel Riminese sono rari, ma non rarissimi. Negli ultimi anni se ne sono contati circa una quindicina all’anno, di cui la metà tra bambini e adolescenti. «La scabbia – ricorda Maurizio Bigi, direttore del dipartimento per la tutela e la salute della famiglia dell’Ausl a Rimini – è una malattia parassitaria causata dalle cattive condizioni igieniche. Ma non è pericolosa: basta una cremina applicata sulla pelle per curarla».
A sollevare il caso è stata Forza Nuova, sostenendo che a causare l’infezione potesse essere stato un immigrato: «Nelle settimane passate – spiega il movimento di estrema destra – avevamo lanciato l’allarme per i profughi in giro per Rimini senza alcun tipo di controllo sanitario, e ora a farne le spese sono i nostri figli». Ma per Bigi è un ragionamento che non sta in piedi. «E’ gratuito dire che sono i profughi la causa. Dalla casistica che abbiamo sulla scabbia, si può affermare che la sua diffusione non sia legata ai profughi». Come in questo caso, in cui la malattia è stata contratta all’estero, per di più in Europa. il Resto del Carlino
