Caso discarica Riceci e socio a San Marino. La Provincia di PU vota no. Scontro Paolini-residenti disposti a fare le barricate

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“Qui non siamo in Russia e Tiviroli (amministratore delegato di Marche Multiservizi, ndr) non è Putin per cui non si fa nessuna discarica a Riceci anche perché ci opporremo con tutte le forze, metteremo i camion di traverso e ci stenderemo tutti per terra lungo la strada. Non ci metteranno in galera per questo? No…”. Finale bollente in consiglio provinciale dove si doveva votare un ordine del giorno contro la discarica messa in programma a Riceci di Petriano. Ad intervenire e a interloquire con il presidente Giuseppe Paolini una quindicina di cittadini di Petriano scesi a Pesaro ad ascoltare le decisioni che venivano prese. Un documento, quello votato a maggioranza che era un rielaborato di un altro documento e cioè quello inviato dal sindaco di Mercatello, Fernanda Sacchi. Un dibattito-non dibattito perché sostanzialmente si è giocato sulle parole per cui con un emendamento si è cambiata la parola “inopportunità” della discarica con la parola “contrarietà”. Il tutto sottolineando bene che il documento aveva solamente valore politico “perché le vere decisioni e cioè il sì o il no lo si dovrà stabilire alla conferenza dei servizi, dove a decidere saranno i tecnici”, ha detto Silvia Mari dell’associazione LiberaMente che sta pensando anche di organizzare pullman per andare a protestare sotto palazzo Raffaello, sede della Regione. Perché poi questa partita è tutta nelle mani della giunta regionale, che deve dare un’interpretazione chiara sullla norma relativa alle distanze dalla case sulla scorta dei rifiuti che verranno portati a Riceci.

Dibattito politico e basta perché la paura corre sul filo: e cioè la possibilità che la società “Aurora srl”, possa poi chiedere i danni come ha fatto balenare chiaramente Ambrogio Rossini al nostro giornale.

Finale caldo, si diceva, perché Paolini ha lasciato la sua poltrona per andare ad affrontare sui banchi del pubblico i cittadini di Petriano. “Perché qui ci sono sindaci che hanno mosso le bocce e poi si sono tirati indietro”, ha detto il presidente della Provincia. Nessuno ha fatto nomi ma tutti hanno pensato all’attuale sindaco di Petriano.

Un Paolini, comunque, che nel corso del suo intervento ha sottolineato una cosa: “Questa provincia produce 400mila tonnellate di rifiuti in un anno e ne smaltisce solamente 200mila. Tutto il resto viene portato in altre regioni”. Nella sostanza il problema è sul tavolo e cioè quello delle discariche. Palmiro Ucchielli, sindaco di Vallefoglia, da parte sua e con il pragmatismo che gli è classico, ha rilanciato la palla alla Regione perchè “qui non si capisce quante discariche si possono fare e questo vale anche per il termovalizzatore così come il biodigestore. E’ la giunta regionale che deve fare chiarezza sul problema dei rifiuti una volta per tutte anche perché sono passati oltre due anni dal suo insediamento ed ancora non c’è un piano. Al di là delle dichiarazioni fatte sui giornali devono mettere nero su bianco”. Oltre a Ucchielli hanno preso la parola anche Mirco Zenobi della Casa dei Comuni ed Enrico Rossi (Provincia in Comune). Corriere Adriatico