Monsignor Fontana negli interrogatori padre Faustino dice che Gratien gli aveva assicurato di averle raccontato tutto. «Tutto non lo so: certo lo incontrammo il 13 settembre nel convento dei Cappuccini», risponde il vescovo di Arezzo.
Chi c’era con lei? «Il vicario generale Giovacchino Dallara e l’avvocato Luca Fanfani».
E’ vero che in quella occasione Gratien vi parlò anche di zio Francesco, il personaggio che avrebbe accompagnato Guerrina?
«E’ vero, ci disse che era con lei nell’ultimo incontro».
Ma come mai lei ha detto a Chi l’ha visto’ di non conoscerlo?
«Perché è la verità: lui fece questo nome ma non ho idea di chi sia. Anche perché nei paesi di montagna sono tutti zii e cugini».
Dunque vi disse che c’era zio Francesco: ma quando? «Sicuramente prima della scomparsa: ma non ricordo se il giorno prima o la mattina».
Non disse di averla rivista dopo la scomparsa?
«No, assolutamente no».
E cosa era venuta a fare con zio Francesco?
«Secondo il suo racconto a chiedergli di aiutarla a prendersi il figlio: ma lui si rifiutò».
Ma torniamo a quel 13 settembre ai Cappuccini.
«Un incontro normale: ci disse solo quello che già aveva detto per ore ai pm quando era stato interrogato come testimone».
Cosa raccontò?
«In sintesi che non aveva fatto del male a nessuno, Guerrina compresa».
Ma perché tanta vicinanza con quella famiglia?
«Disse che era una delle tante e che il figlio aveva bisogno di aiuto: una delle sue passioni era il computer e in canonica glielo faceva usare».
Tutto qui? «
Sì, ci ha raccontato di averlo fatto a fin di bene». Però avevate ricevuto segnali in senso opposto. «A luglio la lettera di una catechista della zona: ma quando Guerrina era già scomparsa da mesi e in cui si parla genericamente di cose brutte legate ai monaci».
E segnalazioni precedenti?
«A me nessuna, semmai verbali e senza mai un solo riferimento che ci fosse una donna in pericolo o addirittura incinta».
Però voi chiamaste l’ordine dei premostratensi?
«No, lo facemmo ancora prima per problemi pastorali. Non pregavano insieme, non rispettavano gli orari delle messe. Venne un superiore dal Belgio, verificò e promise di intervenire».
Come mai lei non è intervenuto con più forza?
«E come? Non c’erano segnali di tale gravità da rimuovere un vice parroco. Se solo ci fossero stati non avrei aspettato un secondo».
E ora padre Faustin tornerà?
«Così siamo rimasti d’accordo e Faustin è una persona di qualità».
Ma era scappato da Ca’ Raffaello.
«No, è partito prima, si sentiva pressato. Il resto lo decideremo con lui».
Gratien lo ha conosciuto bene?
«No, lo avrò incontrato cinque o sei volte».
Ora ha smesso di parlare con i magistrati.
«Glielo ha consigliato l’avvocato: ma prima ha raccontato per ore».
Che idea si è fatto di questa scomparsa?
«Che posso dire? Mi auguro solo che questa donna venga ritrovata al più presto viva, per il bene di tutta la sua famiglia».
E se il magistrato decidesse di interrogarla?
«Beh, sono qui: non ho mai voluto nascondere niente e collaboro sempre volentieri e serenamente con tutti gli organi dello Stato».
E cosa gli racconterà?
«Quello che so, pur indirettamente, così come ho fatto con voi: non nascondo mai nulla».
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