Niente da fare, Padre Graziano resta agli arresti domiciliari nel convento romano dei premostratensi. Per guadagnarsi la libertà chiesta dai suoi avvocati dovrà a questo punto ottenere una sentenza di assoluzione dall’accusa di aver ucciso Guerrina Piscaglia e occultato il suo cadavere. Ma, se la difesa legge bene l’ordinanza con cui la corte d’assise ieri gli ha detto no, per il frate più sospettato d’Italia c’è almeno uno spiraglio: aver trovato dei giudici secondo i quali la misura cautelare attuale è quella giusta. Una carta che gli avvocati si giocheranno quando dinanzi al Riesame si tratterà di discutere se il sacerdote deve tornare in carcere, scenario possibile secondo l’ultima sentenza della Cassazione. Ma torniamo a un altro verdetto, quello depositato di buon mattino per conto del presidente dell’assise Silverio Tafuro, della collega togata Angela Avila e dei sei giudici popolari. Loro non hanno dubbi: Padre Graziano può reiterare il reato, cioè uccidere ancora «donne sprovvedute», secondo il ritratto al vetriolo che ne aveva fatto il Riesame, e anche inquinare le prove. Un’ipotesi quest’ultima che, secondo l’assise, è insita nell’accusa mossa dalla procura di occultamento o soppressione di un cadavere che non si trova. Insomma, da libero, il frate avrebbe la possibilità di nascondere ulteriormente o spostare quel corpo in mancanza del quale gli resta comunque una possibilità di evitare la condanna per omicidio. Quanto alla buona condotta, al comportamento esemplare che secondo i suoi avvocati il sacerdote ha tenuto sia in carcere che ai domiciliari, per i giudici si tratta semplicemente dell’atteggiamento cui un imputato è tenuto in presenza di una misura cautelare e da solo non basta a giustificare il ritorno in libertà. L’assise, del resto, si fa forte del recentissimo verdetto con cui la cassazione aveva annullato la concessione dei domiciliari e rispedito gli atti al Riesame perchè la motivassero meglio, atto che il Pm Marco Dioni aveva depositato integralmente insieme al suo parere contrario sulla libertà. L’avvocato Riziero Angeletti annuncia un altro ricorso ai giudici fiorentini del Riesame. Se tiene il ritmo che annuncia (istanza entro domani), il Riesame potrebbe riunirsi per la fine di maggio. E lì si vedra se Padre Graziano può tornare libero o se c’è una cella che prima o poi lo aspetta. Il Resto del Carlino
