Caso Guerrina Piscaglia. Padre Gratien in corte d’assise. Anche l’arcivescovo Mons. Fontana tra i testimoni

padre gratienDECINE di testimoni, pare quasi una sessantina, quelli che saranno chiamati a parlare al processo di padre Gratien Alabi, in programma il prossimo 4 dicembre. Questa mattina il religioso incontrerà il suo avvocato, Francesco Zacheo, in carcere ad Arezzo, dove il parroco è rinchiuso da fine aprile con l’accusa di omicidio e occultamento del cadavere di Guerrina Piscaglia, scomparsa a Ca’ Raffaello, in alta Valmarecchia, il 1° maggio 2014.
Con ogni probabilità il legale procederà con il processo ordinario, che preannuncia affollatissimo. Tra le persone chiamate da Zacheo, ci saranno i tre religiosi che con padre Gratien condividevano la canonica fino a settembre 2014: il superiore padre Faustin, padre Giovan Battista e padre Silvano. Ma non si esclude che potrebbe testimoniare in Assise anche l’arcivescovo di Arezzo, monsignor Riccardo Fontana, già sentito dagli inquirenti durante le indagini svolte da Procura e carabinieri sulla fine di Guerrina. Monsignor Fontana aveva già dichiarato la totale disponibilità a collabore.
TRA I TESTIMONI, anche gli investigatori della Compagnia dei carabinieri di Arezzo e il maresciallo di Badia Tedalda, che già il 1° maggio 2014 era al corrente della sparizione di Guerrina. Dopo l’incontro con padre Alabi, Zacheo consegnerà oggi in procura la richiesta di revoca dell’ordinanza con cui il gip, Pier Giorgio Ponticelli, ha disposto l’arresto di padre Gratien lo scorso aprile. Istanza in cui Zacheo giudica «il quadro probatorio è inesistente». In subordine, il difensore chiede per il sacerdote gli arresti domiciliari con l’ausilio del braccialetto elettronico nel convento di Roma, dove Gratien viveva gli ultimi mesi prima dell’arresto. (…) Il Resto del Carlino