Caso Guerrina Piscaglia. Padre Gratien: «Un complotto contro di me, è colpa della catechista»

Padre-Gratien-Alabi«Non sono stato io a uccidere Guerrina Piscaglia. Io non c’entro niente. Il vostro lavoro è di indagare e ritrovarla. Lei o il corpo». E’ duro il nuovo faccia a faccia di padre Gratien Alabi, davanti alla Corte d’Assise ad Arezzo con il pm Marco Dioni. Il religioso è accusato dell’omicidio della casalinga sparita il 1° maggio di due anni fa a Ca’ Raffaello in alta Valmarecchia. Sotto torchio, il prete all’inizio sembra spavaldo e senza paura. Dal banco degli imputati afferma: «C’è un complotto contro di me. A partire dalla catechista e da suo marito. C’è stato fin dal primo momento». E mette anche in evidenza che Guerrina non fosse troppo equilibrata: «Mi chiese perfino di andare a Novafeltria, vivere con lei e continuare a fare il parroco». Ma quando Dioni lo incalza, padre Gratien inizia a tentennare, soprattutto sulla descrizione del famoso zio Francesco che avrebbe aiutato Guerrina nella fuga, quel primo maggio. Un misterioso quarantenne, nordafricano (forse), tatuato con uno scorpione, che avrebbe accompagnato Guerrina lontano da Ca’ Raffaello e che il frate avrebbe incontrato due volte. La descrizione e i fatti raccontati sembrano non convincere i giudici. Si nasconde dietro il segreto confessionale per non aver parlato di zio Francesco prima di settembre 2004 con il suo superiore padre Faustin. Il processo va avanti. Davanti all’avvocato del marito della donna, Mirco Alessandrini, Gratien parla poi della sua vocazione da bambino in Congo, della formazione sacerdotale, dell’arrivo in Italia, della conoscenza con Benito e Giovanna, i suoceri di Guerrina. Ed è qui che arrivano le domande provocatorie, «Ha mai fatto sesso con donne?». Lui ribatte «No, sono un religioso», poi afferma «me l’hanno chiesto di farlo, ma non dico chi, a molte piacciono i neri». Gli avvocati di parte civile parlano delle macchie di sperma sul divano della canonica, trovate dai Ris, e lui replica secco: «Ho solo delle perdite seminali, nulla di più». Il Resto del Carlino