Spunta un nuovo messaggino nel caso di Guerrina Piscaglia. L’ultimo ricevuto dalla donna prima di sparire. Finora si pensava che l’ultimo fosse quello speditole intorno alle 14 da padre Graziano nel quale c’era scritto: “Vieni, la porta della canonica è aperta”. Invece no. I tabulati nel registrano un altro, quasi un’ora dopo, verso le 14.56. Il testo non si conosce e nei primi tabulati non era specificato il mittente, in quanto il gestore della telefonia non era stato in grado di fornirlo. Il particolare, rivelato dall’avvocato Luca Fanfani, rende ulteriormente indefinite le circostanze della scomparsa della donna e, nella visione della difesa di padre Graziano, tende ad alleggerire la posizione del sacerdote congolese. Dopo la risposta degli esperti che i resti rinvenuti nell’ossario del cimitero di San Gianni (Sestino) non appartengono alla Piscaglia ma sono di un uomo – come alcune testate ritenevano per certo fino a poche ore prima dell’annuncio del Ris – continua a mancare il corpo per poter parlare di omicidio. Difficile quindi contestare al sacerdote – per inguaiato da alcuni elementi – il reato più pesante e disporne l’arresto. Entro il 25 aprile o scatta la misura oppure Gratien è libero di lasciare l’Italia. Intanto a proposito dello scheletro di uomo recuperato il Sabato Santo a San Gianni, la procura dovrà fare luce per stabilire a chi appartengono i resti. Se si tratta di un cadavere occultato dopo un delitto oppure, come più probabile, del trattamento anomalo di un corpo disseppellito. Si tratta di un uomo di 40 / 45 anni, con un ponte d’oro sui denti dell’arcata superiore, altro circa un metro e 75. Il corpo è stato interrato, c’è stato un tentativo di bruciamento ed è stato sezionato. Il medico legale dell’università di Pisa, il professor Marco Di Paolo, già da alcuni giorni aveva notato che i resti non corrispondevano alle fattezze di Guerrina e aveva già sospettato, in base alla forma del bacino, che si trattasse di un uomo. Il Corriere di Arezzo aveva già riportatole forti perplessità che stavano emergendo Poi la conferma del Ris attraverso l’esame di laboratorio sul dna estratto da un frammento di tessuto osseo del femore. Reazione di sollievo da parte dei familiari della Piscaglia.
Mirco Alessandrini (ancora indagato per false dichiarazioni) è scoppiato in lacrime, la sorella di Guerrina, Donatella, dice al Corriere di Arezzo: “Spero ancora”.