Non ci piace rispondere a coloro che strumentalizzano tutto, anche il bene per il proprio Paese e le proprie radici. E non lo faremo neppure oggi. D’altra parte il sale della democrazia è proprio quello di essere in disaccordo e poter esprimere liberamente la propria opinione, senza essere oggetto di violenze, anche verbali.
Fatta questa premessa vogliamo rivendicare il titolo dell’apertura del giornale di ieri. Perché San Marino non può essere sempre visto come un “Calimero”.
Chi sbaglia deve pagare.
Chi sbaglia però, deve avere un nome e un cognome: è inaccettabile additare un intero Paese. Bene dunque ha fatto Tribuna a difendere, ancora una volta, il buon nome dell’Antica Repubblica, contro chi cerca di denigrarla sempre e comunque. Chi ha visto la trasmissione nazionale italiana, ha immediatamente associato – ancora una volta – il nostro Paese all’evasione e al riciclaggio.
Una lettura dei fatti che non dà merito alla politica di avere legiferato in materia equiparandoci agli standard internazionali, né alla magistratura che al contrario indaga e interviene puntualmente, quando necessario.
Nessuno dà conto dei passi da gigante percorsi in questi anni o del rigore del nostro sistema finanziario. Né dei sacrifici fatti in questi anni dai sammarinesi. E che l’Italia ci getti addosso fango per motivi di cassa legati alla disclosure lo si può anche accettare. Che lo faccia dall’interno della Repubblica chi è già in campagna elettorale, invece no. Come diceva Oscar Wilde “a volte è meglio tacere e sembrare stupidi che aprir bocca e togliere ogni dubbio”.
David Oddone, La Tribuna