Caso Piscaglia. A due anni dalla scomparsa della donna parla un collega del prete congolese. A due anni dalla scomparsa della donna parla un collega del prete congolese

Padre-Gratien-Alabi«Credo nell’innocenza di padre Gratien Alabi. Altrimenti non avrei fatto tanta strada per venire fin qui. Sono venuto per dire la verità». A parlare, ieri mattina al tribunale di Arezzo, è padre Silvano. Un altro frate premostratense che viveva alla canonica di Ca’ Raffaello e conosceva Guerrina Piscaglia e la sua famiglia. Domani sono due anni da quando Guerrina è sparita nel nulla dal piccolo paese toscano incastrato in Romagna. Dopo il pranzo dai suoceri, nel primo pomeriggio la casalinga sparisce senza lasciare tracce. Ad oggi, un solo uomo è sotto processo per la sua morte e la distruzione del cadavere: padre Gratien. L’ex vice parroco, ai domiciliari in un convento di Roma, ieri era ad Arezzo davanti alla corte d’Assise dove si svolge il processo a suo carico. Tra i testimoni è arrivato anche padre Silvano che quel 1° maggio era con lui a pranzo, e lo ha riaccompagnato in canonica da Sestino verso sera. «Gratien non aveva il telefonino di Guerrina e non abbiamo mai visto la donna quel giorno – assicura padre Silvano – Quando siamo tornati da Sestino, abbiamo notato fermento in paese e ci hanno detto che era scomparsa. Poi di lei non si è più parlato in canonica».
Padre Silvano pronuncia parole ferme e decise davanti ai cronisti, ma una volta entrato in aula, davanti al giudice, tentenna. «Di Guerrina padre Gratien non ha più parlato dopo la scomparsa – confida – Sono andato via dal paese perchè avevo fatto domanda in Francia da tempo, molto prima della sparizione di Guerrina. Non andavo molto d’accordo con padre Faustino».
Padre Silvano dichiara di aver ricevuto minacce via skype, anche se l’episodio non dovrebbe avere collegamenti con la vicenda di Guerrina. Nei mesi delle indagini si era parlato di una comunicazione arrivata sul pc della parrocchia e l’utente connesso era proprio Silvano. Una chat misteriosa tra il frate e una donna residente in Canada. E la donna che lo minaccia di diffondere un video «che può farti danno». Una chat di agosto, della quale non erano mai emersi i dettagli e che non c’entra nulla con la sparizione di Guerrina. Quando i giornalisti chiedono a padre Silvano cosa pensa della fine di Guerrina, se sia viva o morta, lui ribatte: «Non so cosa pensare». Dopo questa testimonianza i dubbi restano per Mirco Alessandrini (marito di Guerrina) e gli altri familiari. «Pensavamo parlasse, invece non ha detto nulla di nulla» afferma zia Rosa. L’avvocato di Alessandrini, Nicola Detti, annuncia che le ricerche in paese per trovare Guerrina «slitteranno a fine maggio». Per domani non è previsto nulla in paese, per non turbare la quiete del figlio di Guerrina, Lorenzo, che da due anni, ogni giorno, aspetta il ritorno di sua mamma. Il Resto del Carlino