San Marino RTV si trova a un bivio decisivo: continuare su un percorso insostenibile, che la vede elefantiaca e dipendente dallo Stato, oppure scegliere la via del rinnovamento, sganciandosi dalla RAI e diventando finanziariamente autonoma. Questa decisione importante spetta all’attuale governo e, in particolare, a coloro che sono responsabili dell’Informazione e delle Telecomunicazioni. È il momento di agire con visione e coraggio, per trasformare San Marino RTV in un’istituzione moderna e autosufficiente, capace di servire realmente il paese senza gravare ulteriormente sulle finanze pubbliche.
È giunto il momento di affrontare questa situazione con decisione e trasparenza, ma soprattutto con un piano strategico che guardi al futuro. Non possiamo permettere che San Marino RTV continui a essere un peso per i cittadini, i quali non devono pagare con le loro tasse gli errori di gestione del passato, ma al contrario l’emittente deve diventare finanziariamente autonoma, attraverso una profonda ristrutturazione che riduca i costi e ottimizzi le risorse.
Uno degli aspetti più critici di questa riforma sarà l’adozione delle nuove tecnologie.
Queste possono trasformare completamente il modo in cui San Marino RTV opera, abbattendo i costi di gestione e migliorando l’efficienza. Dall’uso di piattaforme digitali per la distribuzione dei contenuti, all’adozione di strumenti automatizzati per la produzione e la trasmissione, le tecnologie moderne e l’uso dell’intelligenza artificiale offrono soluzioni che possono ridurre drasticamente le spese senza compromettere la qualità del servizio.
Ma la ristrutturazione non deve essere solo tecnologica. È necessario affrontare anche la questione del personale in eccesso.
Invece di ricorrere a tagli brutali, si potrebbero esplorare soluzioni più umane e sostenibili, come accordi con la vicina Italia per gli italiani e con la Segreteria al Lavoro di San Marino per i sammarinesi. Questi accordi potrebbero prevedere programmi di prepensionamento per i lavoratori più vicini all’età pensionabile e il reimpiego per quelli che non lo sono, garantendo così una transizione più morbida per tutti.
È fondamentale che San Marino RTV torni a concentrarsi sulla sua missione originaria: essere un servizio pubblico al servizio del paese. Questo significa abbandonare un modello generalista che fatica a riempire gli spazi tra un telegiornale e l’altro, per diventare una televisione più istituzionale. Una RTV che promuova la cultura e le istituzioni sammarinesi non solo all’interno dei confini, ma anche all’estero.
La sopravvivenza di San Marino RTV non dipende solo dal risanamento dei conti, ma da una visione chiara e coraggiosa per il futuro.
Un futuro in cui l’emittente non dovrà più dipendere dai fondi statali, ma sarà in grado di autofinanziarsi grazie a una gestione più oculata delle risorse e a una programmazione che risponda realmente ai bisogni del paese.
È il momento di abbandonare i modelli che si sono dimostrati inefficaci e di costruire una RTV che sia davvero al servizio di San Marino e dei suoi cittadini.
Questo cambiamento potrebbe avvenire anche attraverso una eventuale vendita al miglior offerente dell’attuale struttura, con l’obiettivo di creare un’altra nuova televisione che sia istituzionale e promozionale, in grado di rappresentare e promuovere l’identità e le eccellenze del paese in maniera efficace e sostenibile.
Una RTV rinnovata dovrebbe concentrarsi sul far conoscere San Marino al mondo, supportare gli imprenditori locali migliorando la loro visibilità e attrattività per gli investimenti, e promuovere il settore turistico, realizzando così un vero servizio pubblico che risponda alle reali esigenze del paese.
Marco Severini – direttore GiornaleSM