Caso Siri. Dall’Espresso dettagli sul secondo finanziamento per 600mila euro (SECONDA PARTE)

Mentre i clienti augurano buona fortuna alla nuova impresa di Turchiarulo, gli ispettori si preoccupano della mancanza di garanzie reali per la banca di San Marino. E segnalano l’intera serie di anomalie del mutuo di 600mila euro intermedio dal segretario di Siri: la durata decennale, il debito già esistente, l’ipoteca a favore di una banca concorrente.

E una bruttissima storia di carte alterate, che non dipende certo dai due ignari baristi milanesi. 

Il 12 aprile 2019 la filiale della Bac chiude la verifica della TF Holding con una parere negativo, motivato dalla ”mancanza garanzie reali” e dall’insufficienza delle fideiussioni dei baristi, segnalando che hanno redditi limitati, versati proprio dalla società da finanziare, e ”non hanno proprietà immobiliari personali”.

Il 16 aprile l’ufficio crediti conferma il verdetto: mutuo bocciato. La richiesta di prestito viene però trasmessa comunque ai vertici della banca ”vista la conoscenza e la buona relazione della società con la direzione generale”. Nel secondo parere il rapporto viene precisato: ”è una relazione diretta” con un manager della Bac.

Nella versione cartacea degli atti, gli ispettori trovano solo il secondo parere, che però ”non riporta le frasi sulla conoscenza diretta del cliente da parte della direzione generale”.

Una cancellazione scoperta dopo uno scontro con la banca:gli ispettori sentono subito puzza di bruciato, ma non possono accedere all’archivio informatico completo.

Quindi insistono per sbloccare i computer, dove trovano le versioni originali di entrambi i pareri negativi. Con la conferma del ruolo decisivo della ”direzione generale”, che è stato ”eliminato nella versione cartacea, l’unica trasmessa alla Banca Centrale.”

Il mutuo di 600mila euro raccomandato dal Segretario Siri risulta approvato proprio il 16 aprile 2019, dal vicedirettore generale della Banca di San Marino. Senza spiegare perché ha deciso di ignorare i due pareri tecnici negativi. L’esame delle informative anti-riciclaggio documentano un’ulteriore ”soppressione” di dati.  (FINE SECONDA PARTE)