Dall’Espresso del 28 luglio 2019.
Nel verbale finale degli ispettori, dopo aver elencato tutte queste e molte altre anomalie del prestito Siri, esaminano la delibera del Cda della Bac, che il 31 ottobre 2018 ha ratificato il finanziamento al politico italiano .
Davanti ai superiori manager Perotti informa che alla riunione decisiva con Siri, ”tenutasi il 22 settembre 2018 a San Marino” , erano presenti oltre a lui , il vicedirettore, il responsabile di filiale e una consulente esterna che ha ”organizzato l’incontro per il tramite della conoscenza con lo stesso direttore generale”.
Ed è proprio quella ”consulente conosciuta da Perotti” ad avere ”presentato”, cioè segnalato alla banca, il senatore SIRI. La mediatrice vive a Verona, città del banchiere Marco Perotti. E’ una donna molto bella, bionda, occhi azzurri ed è figlia di un industriale veronese.
Il finanziamento al senatore SIRI risulta caldeggiato anche da un ”esponente istituzionale” di cui la Bac non fa il nome: probabilmente un politico di San Marino.
Il verbale degli ispettori documenta che solo di fronte al Cda di Baci il banchiere Perotti rivela la reale motivazione del prestito al senatore della Lega: ”il tema di principale interesse, considerata l’importante posizione del sottosegretario, è di avere degli scambi per creare una relazione di lunga durata”.
Il direttore chiude l’intervento ”senza riferire di aver deliberato il finanziamento di 750mila euro” una cifra superiore, secondo gli ispettori, al limite massimo dei suoi poteri personali. Ma il Cda della Bac non obietta nulla, né sulla mancanza di garanzie né sulla motivazione politica del prestito: creare un rapporto duraturo all’insegna degli ”scambi” di cortesie tra il senatore della Lega e la Banca di San Marino. (…)
L’ESPRESSO