Dalla pagina facebook di Sergio Venturi, assessore regionale alla Sanità
Punti nascita, sicurezza e ospedali di montagna: torniamo a un minimo di verità. Dopo le polemiche dei giorni scorsi sui punti nascita credo sia venuto il momento di ripristinare un minimo di verità sul percorso che condurrà alla decisione di mantenere, o di sospendere, la funzione parto nei punti con meno di 500 nascite all’anno.
1) Il nostro assillo è esclusivamente rappresentato dalla SICUREZZA. Il parto, un evento meraviglioso nella vita di una famiglia, non può rischiare di diventare una tragedia. La sicurezza, appunto: è possibile garantirla? Se la risposta è sì, il problema non si pone e non si porrà. Viceversa, occorrerà farsene una ragione, perché sulla sicurezza non si scherza. La sicurezza delle cure viene prima della politica, viene prima di tutto.
2) La Commissione nascita della Regione è uno strumento tecnico della Giunta. Ha lavorato, continuerà a farlo. Fino ad aver risposto a tutte le domande che le saranno poste. A quel punto, potrà, e dovrà, essere interpellato il Ministero della Salute, anche relativamente ai punti nascita di montagna, attraverso la Commissione nascita nazionale. Quello sarà però l’ultimo appello, e la sua decisione sarà vincolante. E con serenità tutti dovremo accettarla, a cominciare da me. Se ci saranno possibilità, e le stiamo già esplorando, le utilizzeremo.
3) Più in generale, deve essere chiara una cosa: questa Regione investe sugli OSPEDALI DI MONTAGNA, per i quali metteremo in campo risorse complessive per quasi 9 milioni di euro per migliorare i Pronto Soccorso, l’accessibilità e le sale operatorie. E aumenteremo gli organici di 44 unità tra medici e infermieri (16 a Castelnovo ne’ Monti, 15 a Borgo Val di Taro, 13 a Pavullo). Oltre 200 sedute operatorie in più all’anno, cioè almeno 600 interventi chirurgici in più, anche per cittadini dai capoluoghi di provincia. Assicureremo un futuro stabile e potenziato a questi ospedali. ALTRO CHE CHIUSURA.
4) E sempre in riferimento ai territori montani, entro il mese di maggio partirà il servizio di elisoccorso H24 sette giorni su sette, con basi prevalentemente collocate negli ospedali di montagna per un costo annuo di più di 3 milioni di euro. Veramente qualcuno pensa in buona fede che vogliamo solo risparmiare e chiudere i piccoli ospedali? Veramente qualcuno pensa in buona fede che tutto questo sia solo fumo negli occhi?
5) Siamo consapevoli che chi è venuto prima di noi ci ha consegnato un Servizio sanitario regionale di qualità, universalistico, che si confronta con i migliori, in Europa e nel mondo. Lavoriamo con tutto il nostro impegno per migliorarlo, e consegnarlo in eredità ai nostri figli. Un Servizio sanitario regionale di qualità, pubblico, che dia a tutti il massimo di competenza, sicurezza, garanzie di efficacia, equità e appropriatezza. Vorrei che questa consapevolezza fosse patrimonio di tutti i cittadini.