Catalogna, attacco al seggio Il prefetto: “Voto non ci sarà”

Spari a pallettoni davanti ad una scuola di Manlleu: 4 feriti. A Barcellona sale la tensione. Madrid blocca voto sul web.

Continua a salire la tensione in tutta la Catalogna in vista del voto sul referendum per l’indipendenza di domani. Ieri sera Barcellona è scesa in piazza per chiedere la secessione da Madrid.

Alcuni elettori indipendentisti hanno occupato i seggi che nelle scuole saranno usati per il voto. In questo quadro sono arrivati in divrese città della Catalogna alcuni trattori, circa 2000, da schierare proprio all’ingresso dei seggi per evitare l’intervento della polizia. E di fatto sono già circa 12mila i poliziotti della Guardia Civil che sono stati mobilitati per domenica. Il Re Felipe ha annullato tutti gli impegni che vanno dal 2 all’8 ottobre. Una scelta che fa capire quanto sia incerto il futuro della Spagna dopo il voto. E il prefetto di Barcellona, rappresentate del governo centrale di Madrid in un’intervista al Corriere avvisa: “In termini legali la questione è semplice: il referendum è sospeso per l’ipotesi che sia anti costituzionale e, quindi, per il momento non si può fare. Qualunque seggio deve essere chiuso, qualunque scheda sequestrata. Abbiamo ordini precisi”. Intanto c’è già da registrare un primo episodio violento legato al referendum. All’ingresso di una scuola di Manlleu, nella contea di Osona, dove è stato allestito un seggio, quattro perosne sono rimaste ferite dopo che una persona ha esploso alcuni colpi con una carabina ad aria compressa. L’attacco è avvenuto nella serata di ieri e i feriti sono stati trasportati al pronto soccorso ma nessuno ha avuto bisogno di cure mediche. L’autore del gesto però non è stato identificato. L’episodio lascia intendere quanto sia ormai alta la tensione in Spagna. Tra Madrid e Barcellona la sfida è solo all’inizio. Intanto 4 agenti della Guardia civil sono entrati nel centro tecnologico e informatico della Generalitat della Catalogna per bloccare tutte le attività internet collegate al referendum per l’indipendenza. L’obiettivo di Madrid è fermare anche il “piano b” che prevedeva un possibile voto via web per il referendum. Infine sono stati sigillati 1300 seggi in tutta la Catalogna.