Ancora nessuna traccia di Fabio Franchini, il pescatore 46enne scomparso al largo della costa tra Gabicce e Cattolica da lunedì mattina. Continua senza sosta l’attività di Capitaneria di Porto, Vigili del fuoco, Aeronautica militare e Guardia di Finanza, che stanno setacciando, anche con l’ausilio di elicotteri e sommozzatori, lo specchio di mare tra Emilia Romagna e Marche. Per il momento sono state ritrovati sono alcuni pezzi di rete e alcuni attrezzi da lavoro: Franchini e il suo piccolo peschereccio di cinque metri, però, sembrano svaniti nel nulla.
Lunedì mattina, all’alba, Franchini aveva lasciato il porto di Cattolica per andare a raccogliere le sue reti a circa un miglio e mezzo dalla costa. Nel primo pomeriggio, non vedendolo rientrare, il cognato e alcuni colleghi hanno subito dato l’allarme alla Capitaneria di Porto.
Gli inquirenti al momento stanno vagliando varie ipotesi. Qualcuno sospetta che Franchini sia stato speronato da un’imbarcazione di grossa taglia. Su un battello riminese sono stati trovati segni di vernice su una fiancata, ma su quel peschereccio nessuno si è accorto di nulla e gli investigatori non si sentono di escludere nessuna ipotesi.
Ad avere le idee chiare è invece il cognato di Franchini, Roberto Galanti. «Fabio era un pescatore esperto. La mia idea è che sia stato travolto in pieno da una barca più grossa della sua». Dello stesso avviso anche Simone Casoli, amico di una vita di Fabio. «Credo che il suo battello sia stato speronato. Non c’è altra spiegazione. La Capitaneria farà le sue indagini. Ma quelle sono barche grosse come montagne, ti risucchiano».