Cattolica: arrestato per furto aggravato con esplosione di sportello bancomat

carabinieriCattolica: arrestato per furto aggravato con esplosione di sportello  bancomat 

Il 20 dicembre alle ore 08:00, in Modena (MO), al termini di una intensa ed estenuante attività info-investigativa, diretta dalla locale Procura di Rimini, iniziata immediatamente dopo l’esplosione del Bancomat installato presso la Banca Unicredit filiale di Cattolica in via Giosuè Carducci la notte del 13 novembre 2011, i militari dell’aliquota operativa dipendente dalla Compagnia Carabinieri di Riccione hanno tratto in arresto B.D. 40 enne Bolognese già gravato da analoghi pregiudizi di polizia. In particolare, la stessa notte, alle ore 03.00 circa a seguito della forte deflagrazione, un cittadino, tramite numero unico d’emergenza “112” richiedeva l’intervento dei Carabinieri che, nonostante immediatamente fossero accorsi sul posto, non riuscirono a fermare i rei che già si erano dati alla fuga a bordo di un’Audi di grossa cilindrata (il colpo fruttò circa 30.000 euro). Sul posto oltre ai militari della locale Tenenza, accorsero anche i militari dell’aliquota operativa dipendente dalla Compagnia Carabinieri di Riccione per effettuare un maggiore accurato sopralluogo mediante l’utilizzo di polveri idonee ad esaltare l’ eventuali impronte papillari ed inoltre per visionare i filmati della filiale. Ma, mentre i filmati permettevano di vedere solo 2 persone incappucciate senza poterne scorgere i volti,  fortunatamente, sulla batteria, lasciata in loco, utilizzata dai malviventi per determinare, mediante un cortocircuito procurato ad hoc, l’esplosione dei gas dagli stessi immessi all’interno dello sportello bancomat (ndr. tecnica ormai classica), i militari, riuscivano ad esaltare due impronte papillari utili, cioè dotate di tutte le creste papillari necessarie per risalire all’identità di un soggetto, ed inviarle successivamente al RIS di Parma per le attività di identificazione del caso. Dopo qualche mese, i militari dell’aliquota Operativa, avuti i risultati dal RIS, per una delle due impronte, in quanto l’altra apparteneva ad una persona non censita alla banca dati, con decreto di perquisizione emesso dalla locale Procura di Rimini, si recavano in Bologna per perquisire l’abitazione di C.M. 37 enne bolognese con esito positivo, in quanto rinvennero degli utensili della stessa marca della batteria su cui era stata rilevata l’impronta papillare nonché 1 scheda telefonica con su impresse altre utenze tutte attivate lo stesso giorno ed intestate a cittadini stranieri, rappresentante tipica tecnica di coloro i quali effettuano questi tipi di colpi, che utilizzano sempre delle schede nuove per ogni singolo furto per eludere ogni tipo di attività di indagine. Sulla scorta di questi elementi i militari approntarono una richiesta di custodia cautelare, pienamente condivisa dalla locale Autorità Giudiziaria, che eseguirono in data 22 febbraio 2013. Dopo qualche mese, la banca dati della forze di polizia ha dato al RIS di Parma anche un nome e cognome alla seconda impronta trovata, in quanto nel frattempo B.D. veniva tratto in arresto e quindi foto-segnalato. Pertanto, anche in questo caso, sulla scorta di questi elementi, i militari dell’aliquota operativa, approntavano una richiesta di custodia cautelare, pienamente condivisa dalla locale Autorità Giudiziaria, che hanno eseguito in data odierna direttamente presso il carcere di Modena, ove l’arrestato era già detenuto per altra causa.