Cattolica. Fatture false al Circolo tennis Il giudice condanna Pierani

tennis-generica-e1405344731565CONDANNATO a due anni e mezzo l’ex presidente del circolo tennis di Cattolica Giorgio Pierani, accusato di false fatturazioni e appropriazione indebita. Assolto dal reato d’abuso d’ufficio, invece, l’ex comandante della Guardia di Finanza di Cattolica Giovanni Lo Paro. A stabilirlo è stato il giudice, a conclusione del processo per la gestione del circolo di via Leoncavallo. A dare il via all’inchiesta della Procura erano state alcune segnalazioni contro Pierani durante una verifica fiscale, fatte da parte di soci che segnalavano agli investigatori ‘perplessità circa la gestione del circolo stesso. Gli inquirenti avevano deciso di andare a vedere da vicino, e l’indagine aveva rimandato un quadro gestionale tutt’altro che edificante. Secondo l’accusa, Pierani, in qualità di amministratore, si appropriava del denaro del Circolo simulando di concedere rimborsi spese ai soci ed emettendo altrettanti assegni bancari e circolari a loro nome. Salvo poi farsi restituire i quattrini in contanti dai soci stessi, sostenendo che si trattava di somme necessarie per il pagamento delle spese del Circolo. Un malloppo che la Finanza ha quantificato in oltre 276mila euro, tra il 2006 e il 2008. A questo, secondo la ricostruzione degli inquirenti, si aggiungeva l’emissione di fatture per operazioni inesistenti (false sponsorizzazioni) nei confronti di due imprenditori che riuscivano così a evadere tasse e Iva per decine di migliaia di euro. Pierani ha sempre respinto le accuse, e si è sempre detto pronto a documentare la sua innocenza con carte e testimoni. La figura di Giovanni Lo Paro, all’epoca sottoufficiale della Tenenza (prima trasferito poi congedato) era saltata fuori invece alla fine del 2009, quando si era presentato al Circolo per fare una verifica fiscale, nonostante un controllo precedente all’associazione sportiva eseguito dai colleghi di Rimini. Sentendosi ‘perseguitato’, Pierani aveva presentato un esposto al Garante dei contribuenti. Perché Lo Paro, a sentire l’accusa, aveva ordinato quella verifica per punire in qualche modo il presidente del circolo che aveva dato parere contrario all’inserimento di suo figlio tra i maestri di tennis.

Resto del Carlino