Cattolica. Fecondazione eterologa: nati tre bimbi, undici in arrivo

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SONO TRE i bambini nati con la fecondazione eterologa (da donatore esterno) effettuata presso l’Unità operativa di Fisiopatologia della riproduzione dell’ospedale di Cattolica (nell’ambito dell’Ausl di Romagna), diretta dal professor Carlo Bulletti.
I piccoli sono nati poche settimane fa, si tratta di due femmine e un maschio, stanno bene e crescono assieme ai loro genitori che, comprensibilmente, proteggono gelosamente la loro privacy.
In atto ci sono altre undici gravidanze che sono state possibili grazie alla generosità di un donatore esterno.
Professor Bulletti, quello della donazione di ovociti e spermatozoi rimane un problema?
«Purtroppo sì. Ci sono mesi in cui assistiamo a un maggior numero di donazioni ma ce ne sono altri, come agosto, in cui sono veramente pochissime. E comunque per quanto ci siano persone generose non si riuscirà mai a soddisfare la richiesta».
Come si verifica questa carenza?
«Beh, non è stata ancora stata presa una decisione relativamente a un eventuale indennizzo verso questi donatori. Non si sta parlando di una retribuzione ma semplicemente di un riconoscimento del disagio che, soprattutto le donne, devono subire e per il quale perdono anche alcuni giorni di lavoro». Quante donazioni di ovociti può fare una donna nella sua vita?
«Generalmente non possono essere più di tre, mentre per un uomo la norma le limita a dieci. Quindi non si possono certo arricchire anche se venisse concesso loro un indennizzo».
Di quale cifra si parla?
«In Inghilterra vengono date circa 800 sterline».
Gli esami che devono effettuare prima della donazione vengono almeno rimborsati?
«Quelli almeno sì».
Come si può risolvere questo problema?
«La Regione Emilia Romagna sta lavorando a una campagna nazionale per sensibilizzare le persone a questo tipo di donazione. Sinceramente non so se in questo modo si possano raggiungere risultati veramente concreti per far fronte alla grande domanda».
Le persone che si recano presso il reparto da lei diretto da dove provengono?
«Ne abbiamo da tutta Italia. Molte arrivano da Puglia, Umbria, Campania, Lazio ma anche dalla Lombardia. Chiaramente arrivano anche dalle nostre zone e province limitrofe».
Il ticket che queste coppie devono pagare per l’eterologa a quanto ammonta?
«E’ a seconda del reddito, comunque è di circa 400 euro, come poi per la fecondazione omologa».
C’è un limite di età per l’eterologa?
«Sì, è stato fissato ai 43 anni».
Se non sbaglio la Regione Veneto, dopo il ricorso di una paziente, ha alzato il limite ai 50 anni.
«Il Veneto ha effettivamente alzato l’età per entrambe le tipologie di fecondazione assistita».
Non c’è pericolo che le coppie emiliano-romagnole adesso smettano di andare in Inghilterra, in Spagna o in Svizzera e vadano in Veneto se la donna ha superato i 43 anni?
«Non credo. E comunque se viene fatta questa scelta il costo dell’intervento è tutto a loro carico. L’Emilia-Romagna, nel caso di migrazione, non rimborserebbe nulla».