VOLEVA A TUTTI i costi essere presente alla grande di festa di compleanno della sorella minore. Una data importante come può essere compiere diciotto anni, da sempre una tappa fondamentale nella vita. Ma a quella cena, fissata a Brindisi, una 35enne di Cattolica, assistita dall’avvocato Thomas Coppola, è arrivata con ore di ritardo. Tutta colpa del treno sul quale viaggiava nel luglio di tre anni fa, giunto a destinazione, con più di due ore di ritardo.
E dopo la rabbia accumulata per quei festeggiamenti mancati, la cattolichina non si è persa d’animo e, sorretta dall’avvocato Coppola, ha fatto causa a Trenitalia. Non poteva proprio accettare di aver perso la festa della sorellina minore per quel ‘regionale’, il 9811 con partenza da Rimini alle 14,36, arrivato con ore di ritardo a Brindisi. Le oltre due ore di ritardo le avevano impedito di fatto di partecipare alla grande riunione di famiglia, mancando così il clou della festa. Ma la sorella maggiore è voluta andare fino in fondo ed ha presentato denuncia contro Trenitalia.
La vicenda è giunta fino davanti al giudice di pace di Rimini che, dopo aver esaminato la questione, ha emesso una sentenza di condanna: Trenitalia è stata, infatti, condanata al risarcimento del danno «non patrimoniale».
UNA SODDISFAZIONE sicuramente più morale che non economica per la viaggiatrice che si è vista risarcire tramite la sentenza depositata il 3 novembre scorso dall’ufficio del giudice di pace di Rimini del costo del biglietto, più 69 euro per il danno morale dovuto alla perdita della festa dei 18 anni della sorella.
Trenitalia è stata anche condannata alle spese legali, la bellezza di 950 euro, più tasse, sicuramente ben più alte del biglietto regionale da rimborsare.
Resto del Carlino