La Federal Reserve vede “rosina” nel futuro economico degli Usa. La strada è quella dell’approccio cauto al rialzo dei tassi di interesse. Non bastano infatti i segnali incoraggianti che arrivano dalla ‘locomotiva’ americana perché tutto si tiene e l’economia europea che ancora non decolla, sta al passo con la prudenza degli States. Le borse europee, infatti hanno chiuso debolmente, con Milano che sconta la performance peggiore perdendo (ieri n.d.r) il 2,02%. La Banca centrale americana è moderatamente ottimista sul trend interno e parla di crescita “moderata” e di un mercato del lavoro che si è “consolidato”. Ragion per cui, secondo il numero uno della Fed, Janet Yellen ci sono le condizioni per dire che “i rischi di breve termine all’outlook economico sono diminuiti”. Molti analisti leggono nella posizione della Fed, anche il fatto che l’effetto Brexit non preoccupa più di tanto investitori e mercati. Almeno per ora. Certo è che anche nella comunità degli specialisti economici l’indicazione della Banca centrale americana non dice chiaramente come sarà il futuro a breve termine, ovvero se da settembre in poi rivedrà al ribasso la posizione assunta oggi. Dagli Usa al Giappone dove domani si attende la correzione della politica monetaria della BoJ.
Cauta fiducia della Fed sull’economia ma verso tassi invariati Guardando all’agenda macroeconomica è possibile individuare alcuni elementi significativi, specie in Germania dove il tasso di disoccupazione è stabile al 6,1% a luglio rispetto al mese precedente. L’inflazione è salita dello 0,3% al mese. In questo mese, poi, l’indice Esi della Commissione europea sulla fiducia nell’economia di business e sui consumatori è aumentato di 0,2 punti raggiungendo quota 104,6 punti e questo nonostante il voto che ha portato la Gran Bretagna a Brexit. Lo spread Btp-Bund sale verso 130 punti base, mentre l’euro continua la marcia al rialzo nei confronti del dollaro. Calano invece i rendimenti per i titoli di Stato assegnati tramite asta dal Tesoro. Insomma, uno scenario globale in movimento che induce la Fed alla cautela.
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