Tra autobiografia e romanzo, fra passato e presente il racconto della vita nella provincia italiana e della cittadina di Cesenatico, letta attraverso le storie di persone famose o sconosciute e del suo luogo più famoso: il Porto Canale.
Arriva alla sua terza fatica letteraria il giornalista sammarinese Sergio Barducci. Lascia cronaca e interviste, utilizzate nei due primi libri, per approdare a nuovo approccio alla scrittura: tra autobiografia e racconto, fra passato e presente.
Il nuovo volume, dato alla stampa per i tipi di Minerva Edizioni (pag 190, 12 euro), è “Tra Levante e Ponente”. Sarà presentato a Cavezzo (MO), mercoledì 20 maggio, ore 20.45, nella sala della Biblioteca Comunale (Via Rosati 46). A introdurre l’autore del libro e presentare temi e contenuti del volume, Luca Sgarbi.
“La presentazione di Cavezzo ha per me un significato e un’emozione particolare. Ritorno nei luoghi dove come inviato ho raccontato la tragedia del terremoto – spiega Sergio Barducci – A Cavezzo, dove insieme alla troupe del telegiornale avevo fatto base in quelle drammatiche giornate, facevo la maggior parte di collegamenti in diretta con la mia TV e qui ho conosciuto persone straordinarie, con cui ho stretto anche un rapporto di vera amicizia. Luca Sgarbi è una di queste ed è stato così gentile da voler condividere con me la presentazione del libro”.
Punto di partenza di “Tra Levante e Ponente” è il Porto Canale di Cesenatico, luogo centrale nell’immaginario collettivo e nella vita dei suoi abitanti. Ideale metafora della provincia in cui moltissimi italiani si sentono felici. Felici di conoscere ogni angolo del territorio a cui li legano radici profonde.
Il libro è diviso in 25 capitoli, che attraverso ricordi personali, fotografano una realtà e presentano una serie di personaggi. Alcuni sono anonimi, come i vecchi pescatori o l’uomo del carretto di “maritozzi”; altri invece molto popolari, come Tonino Guerra o Lucio Dalla, Alberto Zaccheroni e Azeglio Vicini, Giorgio Ghezzi e Marco Pantani.
Come ricorda Maurizio Costanzo nella sua introduzione al volume: “Barducci, ha narrato scenari, angoli di territorio, personaggi abbastanza inediti, pur se inediti non sono. Ha raccontato personaggi che negli anni, progressivamente, sono diventati invisibili. Un racconto dove il Porto Canale di Cesenatico diventa virtuale spartiacque tra due mondi: quello della tradizione e quello della modernità”.
