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(ANSA) – ROMA, 17 APR – “Quella foto mi ha provocato senso di
vergogna, dispiacere e impotenza. Sono stato mostrato come un
terrorista, cosa che non sono. Non sono una persona violenta”. È
quanto ha affermato in aula Gabriele Natale Hjorth, sentito nel
processo davanti ai giudici di Roma che lo vede parte offesa per
la foto scattata mentre era bendato in una caserma dei
carabinieri dopo il fermo per la vicenda del vicebrigadiere
Mario Cerciello Rega, ucciso nel luglio del 2019.
Nel procedimento è imputato il carabiniere Silvio Pellegrini,
difeso dall’avvocato Andrea Falcetta, accusato di avere scattato
quella foto poi finta in un gruppo chat. Nei suoi confronti
l’accusa è di abuso d’ufficio e rivelazione e utilizzazione di
segreti d’ufficio.
Nel corso dell’audizione Hjorth ha ricostruito le fasi del
fermo, avvenuto in una stanza di un albergo a Prati, e poi il
trasferimento in caserma. “Ho sempre avuto un atteggiamento
collaborativo ed eseguivo gli ordini che mi venivano dati dalle
forze ordine. Ricordo di essere stato bendato da qualcuno per
circa mezz’ora – ha aggiunto -. Quando me l’hanno tolta ho visto
di fronte a me Andrea Varriale, il carabiniere che era di
pattuglia con Cerciello quella notte e altri militari. Ho capito
il motivo per cui sono stato fermato solo quando è arrivato in
caserma il pubblico ministero: non immaginavo che un uomo avesse
perso la vita”. (ANSA).
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