Le riforme strutturali, fisco e pensioni, e l’emergenza occupazionale sono stati i temi al centro del Consiglio Confederale della CDLS, che si è riunito nel pomeriggio di lunedì 18 luglio.Il Consiglio Confederale della CDLS ha affrontato il tema delle riforme strutturali (fiscale e previdenziale) ed ha analizzato la situazione del Paese, con particolare attenzione riguardo al mancato rinnovo dei contratti, alla perdita dei posti di lavoro ed alla mancanza di nuovi importanti progetti imprenditoriali che sono il presupposto per il rilancio della nostra economia.
“Le riflessioni legate alla perdita dei posti di lavoro ed allo stallo dei rinnovi contrattuali sono stati i due principali temi al centro della discussione – afferma il Segretario CDLSMarco Tura-. Il nostro obiettivo prioritario è fermare l’emorragia occupazionale e creare i presupposti per riportare investimenti produttivi e nuove aziende a San Marino, con la diretta conseguenza di creare nuovi posti di lavoro ed opportunità professionali anche per i nostri giovani. Concordiamo sulla necessità di provvedere con interventi urgenti e anche a carattere straordinario per far fronte all’emergenza occupazionale; è ovvio che qualsiasi intervento di questo tipo debba essere oggetto di negoziazione e di condivisione con il movimento sindacale. E’ altrettanto evidente che quando si affronta il tema della flessibilità, si debbano aver ben chiari i limiti temporali cui si riferisce e soprattutto rafforzare le tutele a favore dei lavoratori coinvolti: questo sia dal punto di vista normativo che economico. Per la Confederazione Democratica la flessibilità non può essere sinonimo di maggiore precarietà.”
“Riguardo alla riforma delle pensioni – continua Marco Tura – il dibattito in consiglio confederale è stato molto approfondito. Il tema previdenziale, per la sua complessità e delicatezza, è sicuramente uno di quelli che suscita maggior interesse da parte dei lavoratori. La CDLS ha presentato nelle settimane scorse le proprie proposte e le proprie critiche: riguardo alla modifica del “primo pilastro” siamo molto perplessi rispetto ad un provvedimento che abbassa in maniera molto sensibile il tasso di sostituzione (cioè la percentuale di pensione rispetto alla media delle ultime retribuzioni). Non riteniamo che sia opportuno elevare l’età pensionabile a 66 anni, quando gli effetti della precedente riforma non sono arrivati a completamento. Riguardo al cosiddetto “secondo pilastro”, la CDLS evidenzia che in realtà il progetto di riforma non introduce alcuna forma di previdenza complementare, ma semplicemente integra il primo pilastro con una gestione a capitalizzazione. Quindi, pur non condividendo l’impostazione della proposta del Governo, siamo pronti ad avanzare modifiche sostanziali per creare davvero una forma di previdenza complementare collettiva e contrattuale.”
“La riforma fiscale – conclude Marco Tura – sta impegnando in modo serrato il sindacato con una serie di incontri tecnici con il Governo. Il lavoro unitario ha prodotto un documento molto articolato e denso di proposte che ora attendiamo vengano valutate e inserite nell’articolato di Legge. E’ evidente che questa importante riforma, unitamente a quella delle pensioni, siano un concreto e decisivo banco di prova per valutare la volontà del Governo di recepire le istanze che giungono dal mondo del lavoro e dalle famiglie.”