CDLS: Manovra economica, no alla scorciatoia dei decreti

La CDLS tiene il punto sulle misure anti-crisi approvate  la scorsa settimana nell?ordine del giorno consiliare. E ribadisce: ?La bussola delle scelte deve essere quella dell?equità?.

?Il via libera del Consiglio – afferma la segreteria CDLS – alla manovra  straordinaria sul bilancio  non può tradursi in atti parziali o, peggio, unilaterali. Concordiamo sulla necessità e l?urgenza di interventi indirizzati a un maggior risparmio, ma queste decisioni devono seguire una logica di equilibrio e di equità?.

In poche parole, la CDLS ricorda al Governo che ?i costi della crisi non possono e non devono pesare solo sui lavoratori?.  E insiste: ?Su questo fronte c?è un ventaglio di doverosi interventi da inserire nella manovra, come la tassazione degli appartamenti sfitti o l?introduzione di una exit-tax allo scopo di frenare l?esodo di gruppi imprenditoriali e finanziari  che hanno accumulato profitti dopo anni di incentivi e  defiscalizzazioni?.

Sull?annunciato blocco di 4 anni del contratto della PA, la Confederazione Democratica sottolinea gli stipendi pubblici non rappresentano un aggregato di spesa così decisivo: ?A fronte di un bilancio pubblico che si aggira sui 700 milioni di euro,  le buste paga non raggiungono i 130 milioni, ovvero meno del 20% della spesa corrente. C?è insomma un abbondante 80% di spesa che merita di essere monitorata in profondità?. Non solo: il numero dei dipendenti della Pubblica Amministrazione sono ?invariati da 13 anni e molte voci della busta paga sono congelate da un decennio?.

?E? facilmente ipotizzabile – continua la CDLS  – che un blocco quadriennale della contrattazione si traduca  in un taglio netto delle buste paga di almeno il 10%. Percentuale che, per una larga fetta di dipendenti pubblici  con stipendi da 1200 a 1900 euro, rappresenta un sacrificio non certo all?insegna dell?equità?. 

Obiezioni arrivano anche sul metodo:?L?efficacia di qualsiasi manovra deve basarsi sulla condivisione e quindi si chiede all?Esecutivo di  non procedere a colpi di decreti, ma di  aprire un tavolo negoziale soprattutto per i capitoli che interessano direttamente il mondo del  lavoro dipendente?.