Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano risponde alla lettera di un frontaliere: “Vi sono vicino” e invita l’Ambasciata d’Italia ad intervenire. Lo rivela oggi il quotidiano La Tribuna sammarinese.
“Che della questione frontalieri – scrive Tribuna – si stessero occupando le autorità politiche e diplomatiche italiane, era risaputo. Ma ora la questione è finita direttamente sul tavolo del Presidente della Repubblica italiana, Giorgio Napolitano. Era lo scorso 21 gennaio quando uno dei frontalieri che lavorano a San Marino ha inviato una lettera via mail indirizzata alla Presidenza della Repubblica Italiana. Una lettera che non è rimasta inascoltata. La settimana scorsa gli uffici del Presidente Giorgio Napolitano hanno infatti risposto informando il lavoratore di avere interessato del problema l’Ambasciata d’Italia a San Marino”.
“La notizia ha immediatamente trovato conferma – continua il quotidiano sammarinese – dopo pochi giorni, la segreteria dell’ambasciata si è messa in contatto con lo stesso lavoratore frontaliere, convocandolo. Il Presidente della Repubblica italiana, poteva non avere una piena conoscenza delle problematiche vissute dai lavoratori frontalieri sammarinesi e di certo lo scambio di lettera avrà contribuito ad informarlo. Della comunicazione e delle relative risposte si è diffusa ieri la voce fra i lavoratori frontalieri che hanno condiviso l’iniziativa e sono rimasti positivamente colpiti dall’interesse dimostrato dalla più alta carica dello Stato. Una soddisfazione per tutta la categoria dei frontalieri, che nell’occasione hanno potuto riscontrare la vicinanza delle istituzioni”.
Il problema della tassazione dei frontalieri lo scorso 27 gennaio è stato del resto centro di un incontro tra tra le delegazione della CSU e del CSIR San Marino, Emilia Romagna Marche con l’ambasciatore italiano a San Marino Giorgio Marini. Incontro che ha fatto seguito alla decisione del Governo sammarinese di applicare attraverso la Finanziaria una super-tassa ai redditi frontalieri.
“Il responsabile della diplomazia italiana – si legge nel comunicato sindacale del 27 gennaio – ha ascoltato con interesse le ragioni dei rappresentanti sindacali, che hanno espresso la loro forte contrarietà alla misura della finanziaria che introduce una tassa sui lavoratori frontalieri, che va a ridurre il loro reddito e a creare una inaccettabile disparità di trattamento sulla base della residenza. L’ambasciatore ha comunicato di avere già informato i ministeri italiani degli Esteri, del Lavoro e delle Finanze di questa misura penalizzante che interessa gli oltre 6 mila lavoratori residenti in Italia. Ha assicurato la sua disponibilità a continuare a coinvolgere le autorità italiane sulla problematica, chiedendo alla CSU e al CSIR di inviargli una scheda tecnica, da inoltrare poi agli stessi ministeri.
“Altrettanta disponibilità – chiude il comunicato – l’ambasciatore ha espresso alla richiesta di farsi portavoce, presso le autorità italiane, della richiesta dei frontalieri di prorogare anche per i prossimi anni la franchigia e in generale per trovare una soluzione equa e definitiva alla doppia imposizione fiscale.
CDLS