La candidata del centrodestra in Toscana, Susanna Ceccardi, ieri sera ha subito una contestazione, a Livorno, da un gruppo di “antifascisti”. L’europarlamentare della Lega era andata a parlare, armata di megafono, in un quartiere popolare della città portuale, ma ad attenderla, oltre ai suoi simpatizzanti, c’era un gruppo di persone che, a gran voce, ha cercato di non farla parlare gridando “fuori la Lega da Livorno”.
Poco prima c’era stato un simpatico siparietto, con il cantante livornese Bobo Rondelli che ha cantato Imagine, di John Lennon, accompagnandosi alla chitarra. Perché proprio quella canzone? Giorni fa, durante un’intervista a In Onda (su La 7) era esplosa una polemica perché Ceccardi l’aveva definita “marxista“. In realtà lo aveva già detto anni fa, quando ancora era solo una consigliera comunale di opposizione, a Cascina, e l’allora sindaco Antonelli (Pd) aveva deciso di far cantare quella canzone ai bimbi nelle scuole. L’europarlamentare ha ribadito più di una volta di essersi limitata a riportare la definizione data dallo stesso John Lennon.
Nonostante le urla e i fischi Ceccardi non si è persa d’animo ed ha cercato un dialogo con chi la contestava, rivendicando il diritto di poter parlare. Poi, alzando i toni, ha detto: “Ascoltatemi, ascoltate le stesse proposte da 70 anni, quelle della sinistra. Non ci fate paura, noi non abbiamo paura di venire nei quartieri popolari. Da anni continuate a dire che il nemico siamo noi, mentre è il Pd che vi ha fregato in tutti i questi anni. Noi non abbiamo mai governato né qui né in Toscana. Dietro la bandiera dell’antifascismo dicono di essere democratici ma lo sono a parole”.
Poi, facendo riferimento ai politici del Pd, ha detto ai cittadini: “Vi vogliono fottere e vi hanno fottuto in questi anni. Una parte di Toscana si è svegliata finalmente. La mia storia familiare è di sinistra, ma ho lo schifo di questo Pd che ci amministra da decenni e che non si interessa ai temi sociali. Temi che noi portiamo avanti e che erano del Pci. Ma con il Pci – ha precisato – il Pd non ha nulla a che spartire. Sarebbero Giani e Renzi gli eredi di Berlinguer? Svegliatevi. Giani era a mangiare l’aragosta al golf club di Grosseto, cosa ha a che spartire con voi?”.
A un certo punto Ceccardi cede il megafono ad alcuni cittadini, permettendo loro di esporre i problemi del quartiere. E riprendendo la parola conclude: “Ce lo vedete Giani a confrontarsi con questo signore? Tornerò a Livorno e son convinta che anche loro mi voteranno”.
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