CENTRALE DEL LATTE: LI AVEVAMO “CAPATI NEL MAZZO”

Scusate l’ineleganza del titolo, ma da tempo giravano voci poco chiare sui personaggi che si aggiravano all’acquisto della nostra centrale del latte e soprattutto forti erano i sospetti verso quell’interessamento.

I nodi sono via via venuti tutti al pettine, purtroppo anche questa volta abbiamo rischiato di creare (per fortuna stavolta solo di creare) un’altra situazione per farci voler male dall’Italia.

 

Per fortuna il nostro Santo ha messo una mano sopra e ci ha salvati dall’ennesima figuraccia internazionale.

Quello che sta succedendo oggi è quasi sicuramente frutto di una politica condotta in modo scellerato, con le gravi conseguenze che sono sotto gli occhi di tutti. Non è un’accusa verso questo o quel partito, perché credo che tutte le sedi politiche debbano fare un bell’esame di coscienza e fare ammenda dei propri errori.

 

La speranza è che da oggi si sia imparato la lezione e che un certo modo gestire la politica venga messo nel cassetto e per sempre.

 

Di seguito riporto alcuni articoli di testate nazionali di quotidiano on line.

 

GIORNALE.IT

 

Milano – Due imprenditori a capo di cooperative per la produzione del latte sono agli arresti domiciliari con le accuse di truffa aggravata e peculato nell’ambito di un’inchiesta sulle quote latte coordinata dal pm Frank Di Maio. Le misure cautelari sono state emesse dal gip Enrico Manzi. I due sono accusati di aver dato vita a cooperative che avrebbero commercializzato oltre 270mila tonnellate di latte prodotti fuori dalla quota consentita dall’Unione Europea. Gli inquirenti hanno anche riferito che sono in corso sequestri fino ad una ammontare di 180 milioni di euro. Gli indagati dell’inchiesta sono un centinaio.

La truffa delle quote latte Acquistavano latte da oltre 200 aziende agricole in Lombardia, Piemonte ed Emilia Romagna, i due imprenditori, Alessio Crippa e Gianluca Paganelli. I due sono accusati di peculato e truffa aggravata perché avrebbero commercializzato più di 270mila tonnellate di latte “fuori quota”. I fatti contestati si collocano in un periodo compreso tra il 2003-2004 e il 2008. La Guardia di Finanza ha sequestrato le due aziende di cui erano rappresentanti legali gli arrestati e beni mobili e immobili a questi riconducibili. L’indagine era partita da un esposto alla Procura. Nei mesi scorsi era intervenuta anche la Corte dei Conti che aveva stimato un danno erariale per circa 15 milioni di euro. Le società coinvolte sono la “Lombarda” e la “Latteria” che sono indagate per la legge 231 del 2001 sulla responsabilità amministrativa delle aziende per i reati commessi dai propri dipendenti.

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CORRIERE DELLA SERA .IT

Per la commercializzazione di quote fuori dai tetti consentiti dall’Ue

Quote latte, arrestati due imprenditori

Sequestrati circa 180 milioni, cento indagati. Le accuse: truffa aggravata e peculato

MILANO – Due persone sono state arrestate e si trovano ora ai domiciliari nell’ambito dell’inchiesta avviata dal pm Frank Di Maio della procura di Milano su presunti illeciti relativi alle quote latte. I due, imprenditori del settore lattiero-caseareo, sono accusati di truffa aggravata e peculato, per aver dato vita a cooperative che avrebbero commercializzato oltre 270mila tonnellate di latte prodotti fuori dalla quota consentita dall’Unione Europea.

Gli arresti si sono resi necessari «per interrompere una truffa che andava avanti da anni provocando danni alla comunità», scrive il gip Enrico Manzi nell’ordinanza di arresto per Alessio Crippa, 41 anni, della coopeerativa «La Lombarda» e per Gianluca Paganelli, 52 anni, titolare della società «La latteria di Milano», accusati di truffa aggravata e peculato nell’ambito dell’indagine sulle quote latte coordinata dal pm Frank Di Maio. Il pm aveva chiesto il carcere per entrambi gli indagati. Il giudice ha deciso per gli arresti domiciliari. L’aspetto più importante delle misure cautelari riguarda il sequestro fino a 180 milioni di euro. «La Lombarda» nel 2008 aveva già subito un sequestro dalla Corte dei conti. Inoltre c’erano state multe da parte della Regione Lombardia. Nell’ordinanza di arresto viene citata una conversazione intercettata in cui un esperto in materia dice a Crippa: «Se continuate così finirete nel penale». Le società acquistavano latte da oltre 200 aziende agricole attive in Lombardia, Piemonte ed Emilia Romagna, ed omettevano di versare le sanzioni previste per quanto prodotto oltre le quote stabilite dalla legge – 270 mila litri di latte – e la ridistribuzione di tali somme agli stessi produttori. Un’azione che, secondo gli inquirenti «comportava la connivenza di molti», come è stato spiegato in una conferenza stampa della Guardia di Finanza, che ha sequestrato beni per un ammontare di 180 milioni di euro.

I fatti contestati si collocano in un periodo compreso tra il 2003-2004 e il 2008. La Gdf ha sequestrato le due aziende di cui erano rappresentanti legali gli arrestati e beni mobili e immobili a questi riconducibili. L’indagine era partita da un esposto alla Procura. Nei mesi scorsi era intervenuta anche la Corte dei Conti che aveva stimato un danno erariale per circa 15 milioni di euro. Le società coinvolte sono indagate per la legge 231 del 2001 sulla responsabilità amministrativa delle aziende per i reati commessi dai propri dipendenti. Nell’ambito dell’operazione denominata «Golden Milk», sono un centinaio gli indagati.


09 febbraio 2009

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LINK ULTERIORI

 

http://milano.metropolisinfo.it/article/view/184673/

http://notizie.virgilio.it/notizie/cronaca/2009/02_febbraio/09/quote_latte_gip_arresti_per_interrompere_annosa_truffa,17904467.html