“Centrodestra compatto sul Cav al Quirinale”

Da parte di Matteo Salvini è arrivata una presa di posizione nettissima: il centrodestra darà prova di grande compattezza attorno alla figura di Silvio Berlusconi, che ha tutte le carte in regola per scendere in campo e provare a essere eletto come prossimo presidente della Repubblica. Da qui l’avviso al fronte giallorosso: no ad alcun veto di pregiudizio nei confronti del Cavaliere.

Il leader della Lega in una nota ha fatto sapere che l’intero centrodestra è “compatto e convinto nel sostegno a Berlusconi“, e contestualmente ha lanciato una stoccata agli avversari: “Non si accettano veti ideologici da parte della sinistra. Spero che nessun segretario e nessun partito si sottragga al confronto e alla responsabilità“. Il segretario del Carroccio da tempo chiede a tutti i leader dei partiti di riunirsi attorno a un tavolo per discutere quantomeno un metodo per l’elezione del capo dello Stato, ma da sinistra arrivano minacce politiche e rifiuti di dialogo: la sola ipotesi di una candidatura di Berlusconi terrorizza la galassia rossa.

Il vertice del centrodestra

Quella di domani sarà una giornata cruciale: alle ore 13.30 è previsto il vertice del centrodestra a Villa Grande, la residenza romana del leader di Forza Italia. Allo stato attuale Berlusconi non ha ancora sciolto le riserve su una sua eventuale discesa in campo per la corsa al Quirinale, ma domani potrebbe ufficializzare la sua candidatura. La linea rimane la stessa: se Draghi dovesse andare al Colle sarebbe forte la possibilità di elezioni anticipate. Motivo per cui i partiti di maggioranza sperano che il premier resti a Palazzo Chigi.

Ovviamente il Cav sa benissimo che l’unità del centrodestra è un pre-requisito essenziale per sperare nella scalata al Quirinale. Non a caso, soprattutto da quando è tornato a Roma, ha intensificato i contatti con gli alleati e dunque con le formazioni politiche che fanno parte della coalizione. Non va dimenticato che – sempre se fosse confermata la strategia – serviranno voti anche di altri schieramenti politici per arrivare alla soglia di 505 alla quarta votazione.

C’è ottimismo

A mostrare ottimismo è stato Antonio Tajani, coordinatore nazionale di Forza Italia: “Vedo una situazione positiva. Non è una mission impossible“. Nonostante la sinistra lo reputi un profilo divisivo, in realtà Berlusconi gode della stima delle anime europeiste in Parlamento. E in tal senso non va dimenticato l’elogio di Manfred Weber, presidente del gruppo del Partito popolare europeo nel Parlamento Ue. Parole a cui hanno fatto eco quelle di Antonio Lopez, segretario generale del Ppe, sulle colonne de ilGiornale pochi giorni fa: “Berlusconi al Quirinale sarebbe una doppia vittoria per l’Italia e per l’Europa“.

A tutto ciò si aggiungono le recenti parole di Salvini che, secondo Gianfranco Rotondi, di fatto confermano la candidatura di Berlusconi: “Da Salvini oggi è venuta una presa di posizione definitiva. Lui gestisce questa opportunità, esercitando la sua leadership, per la prima volta senza nessuna riserva da parte di alcuno“. Dunque a questo punto il vicepresidente del gruppo azzurro alla Camera chiede alla coalizione di parlare con una sola voce: “Penso sia utile che parli lui per tutti, e noi osserviamo una salutare dieta di parole“.


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