Cerasolo. Banda di nomadi sfonda il bancomat. Eccezionale photogallery in esclusiva

Presa una banda, ne compare subito un’altra. I bancomat della provincia sono da tempo nel mirino di gruppi di criminali di provenienza e spessore diversi. Arrestata quella dei professionisti dell’esplosione, ritornano quelli che usano il carro-gru come un ariete. E’ passato appena un giorno dal colpo fallito alla BPER di Cerasolo, e l’altra notte è già toccato alla Rimini Banca di via Circonvallazione Meridionale, anche questo sventato dalla Polizia, grazie alla segnalazione di un cittadino.
Sono le quattro del mattino, quando al centralino delle forze dell’ordine arriva la chiamata di un giovane che sta passando in scooter in via Circonvallazione Meridionale: alla Rimini Banca sta succedendo il finimondo. Le Volanti partono a razzo e arrivano sul posto in pochi minuti, evitando così che i banditi possano portare a compimento il ‘lavoro’. Sentite le sirene, se la sono data a gambe, lasciando tutto come stato. Quando i poliziotti arrivano trovano il carro-gru contro il bancomat fatto a pezzi, ma da cui i malviventi non sono riusciti a prendere un euro. Le ricerche vengono diramate subito, nella speranza di potere intercettare i ladri, ma quelli si sono fatti di nebbia. E’ negli ultimi mesi che una (o forse più bande) ha inaugurato il ‘sistema’ del carro-gru. Ne rubano uno in un cantiere, come hanno fatto l’altra notte, e sfondano il bancomat a retromarcia. Quindi caricano il ‘forziere’ e se ne vanno, per aprirlo poi in tutta calma. Gli investigatori pensano si tratti di ‘bancomattari’ improvvisati, quasi certamente nomadi, e la conferma potrebbe venire dalle telecamere dell’’Istituto di credito.
Niente a che vedere con quelli arrestati sabato notte, delinquenti di tutt’altro spessore. Davide Santagata, soprattutto, appartenente a una ben nota famiglia bolognese con un pedigree criminale di tutto rispetto. Gli altri due, secondo gli investigatori, avrebbero un profilo più defilato, seppure con precedenti specifici. Sono Stefano Di Maggio, 36 anni, siciliano, ma residente a Sant’Andrea in Casale, e Andrea Grimaudo, 32, altro palermitano. La Polizia li ha arrestati subito dopo che avevano fatto esplodere l’Istituto di credito sulla Consolare, trovando nell’auto anche una seconda carica esplosiva. A casa di Stefano Di Maggio sono state rinvenute targhe tedesche e una pistola ad aria compressa, mentre Santagata pare avesse un paio di parrucche. Il sospetto degli inquirenti è che sia la stessa ‘firma’ dell’assalto a Cattolica di qualche settimana fa, quando il troppo esplosivo costrinse la banda a un magro bottino. I tre, rinchiusi nel carcere di Rimini, verranno sentiti stamattina. Intanto continua la caccia ai complici che sono riusciti a scappare. Il Resto del Carlino

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