Cervia, si conclude con successo la nona edizione del progetto educativo “Il buono che c’è” promosso da CIA Conad

Oltre duemila studenti coinvolti, cinque regioni italiane partecipanti e un messaggio chiaro: educare alla sostenibilità si può, anche a scuola. Si è conclusa con grande successo la nona edizione del progetto “Il buono che c’è – Viaggio di scoperta del territorio attraverso i suoi prodotti”, promosso da CIA Conad in collaborazione con Atlantide, per l’anno scolastico 2024-2025.

Nato nel 2016, il progetto ha coinvolto le scuole primarie e secondarie di I grado di Emilia-Romagna, Marche, Lombardia, Veneto e Friuli-Venezia Giulia, con l’obiettivo di promuovere una cultura del consumo consapevole, della sostenibilità ambientale e della valorizzazione dei prodotti locali e di filiera corta.

«Si è trattato di un vero e proprio viaggio educativo tra buone pratiche alimentari, lettura consapevole delle etichette, riduzione degli sprechi e scelte sostenibili», spiegano i promotori. Il percorso si è articolato in tre incontri strutturati, laboratori in classe, visite guidate ai punti vendita Conad e attività pratiche.

Uno dei momenti più apprezzati è stata la simulazione di spesa sostenibile nei supermercati Conad, dove gli studenti hanno selezionato gli ingredienti in base a criteri di consapevolezza e impatto ambientale. A coronamento del lavoro, le classi partecipanti hanno realizzato un ricettario anti-spreco, disponibile anche online tramite QR code nei punti vendita aderenti e presso le scuole. Un prodotto concreto del percorso, simbolo dell’impegno educativo condiviso.

Il progetto ha adottato metodologie didattiche innovative come digital storytelling, cooperative learning e problem solving, valorizzando creatività, partecipazione attiva e competenze digitali degli alunni. Anche le famiglie sono state coinvolte attraverso un sondaggio sulle abitudini di acquisto e spreco alimentare, favorendo un dialogo intergenerazionale sui temi della sostenibilità.

I questionari di monitoraggio hanno restituito dati molto positivi, evidenziando un alto livello di soddisfazione tra docenti e studenti, e confermando l’efficacia del modello educativo proposto.

Con la conclusione di questa edizione, Il buono che c’è si conferma un punto di riferimento nazionale per l’educazione alla sostenibilità, rafforzando il legame tra scuola, territorio e impresa responsabile.