Cesena-Bari=0-2. Schiaffo Il Bari vìola il ‘Manuzzi’ con autorità, ma pesa un rigore non concesso ai bianconeri in avvio

cesena bariLA DIFFERENZA tra una squadra costruita (spendendo tanto) per vincere e chi invece non lo è non potendoselo permettere è stata dimostrata al Manuzzi. Il Bari è cinico, esperto, autoritario, spietato; il Cesena nella prima mezz’ora ha il ‘pallino’ tra i piedi ma non riesce a sfondare. E quando giochi bene senza esultare, contro chi è tosto, finisci a gambe all’aria. Così i pugliesi infrangono la legge del Manuzzi che per sei gare di fila (su altrettanti match) aveva visto i padroni di casa gioire. E’ più maturo il Bari e il colpo non fa una piega. Il Cesena deve crescere, recuperare un po’ di effettivi, cercare di rimediare almeno fino al mercato di gennaio al fromboliere che non ha e soprattutto non perdere la bussola (non è successo nulla di drammatico) dopo i due ko di fila: Latina e ieri. I romagnoli scivolano al quarto posto sorpassati dai pugliesi.
DRAGO PAGA tributo alle nazionali (out Caldara, Garritano, Kessie, Djuric e Magnusson), nel 4-3-3 debutto stagionale da titolare per un mesto Succi che immediatamente perdona, solitario e di testa, su una di quelle che un tempo erano le sue tipiche palle gol da felicità . Imposta il Cesena pressato da un Bari (4-3-3) mestierante, esperto ma che se attaccato può vacillare. Il rigore ci starebbe tutto quando ai primi sussulti De Luca strattona in area Sensi ma l’arbitro non ci pensa neppure. L’inizio bianconero è buono ma si crea un mare e resta solo l’onda. Così si finirà poi naufraghi. Anche l’assenza di una punta che ‘fotografi’ la rete è tangibile. Il ritmo poi fatica ad accendersi anche se il coinvolgimento sulle fasce viene sempre cercato e Sensi nella prima frazione a tratti s’illumina davanti allo staff interista (mister Mancini in prima fila) venuto proprio per lui. Ma è peccato capitale creare e non raccogliere, infatti al Bari è sufficiente il minimo fatturato per fare sobbalzare la Romagna bianconera che salta dalla paura quando la traversa ‘balla’ per una fiondata di Rosina che aveva lasciato per le terre Lucchini. E quello spavento diventa un tarlo deleterio nella testa dei romagnoli. I pugliesi portano pericoli reali, infatti passano. Aggiungiamoci che Ragusa perde palla da patacca, Rosina ispira, Perico non sale e De Luca di testa fa secco Gomis. Non ha la forza per sfondare il Cesena: Succi è un’ombra, Ciano e Ragusa sollevano polvere. Nella ripresa è ancora peggio e di molto contro i biancorossi più smaliziati che fanno subito sudare Gomis. La rumba infattidiventa tutta ospite: più sicuri, convinti, vigorosi con i vecchietti Rosina e Valiani che hanno il turbo. E il raddoppio è logico: dopo un calcio d’angolo Maniero sovrasta di testa Capelli e ciao ciao. Al Cesena restano le briciole, un paio di chance ma robetta contro chi è più in tutto. Il Resto del Carlino