Cesena si prepara a trasformare piazza della Libertà in un presidio contro odio e discriminazioni. Dopodomani, domenica 7 settembre, alle 18, si terrà una manifestazione dal titolo “Diciamo no al razzismo”, promossa dalla Cgil di Forlì-Cesena e sostenuta da associazioni e realtà civiche della città.
La scintilla è stata l’episodio avvenuto lo scorso fine settimana in Corte Dandini, davanti al circolo di CasaPound, dove tre ragazzi – due dei quali di origine straniera – sono rimasti coinvolti in una violenta lite con insulti a sfondo razzista e aggressioni fisiche. CasaPound, in una nota diffusa ieri, ha dichiarato la sua estraneità, sostenendo di essere parte lesa e affermando che i suoi militanti avrebbero tentato di separare i contendenti.
La segretaria della Cgil, Maria Giorgini, rimarca come questi episodi non siano casi isolati. Secondo lei, non è tanto la definizione giudiziaria a contare – aggressione o rissa – quanto il contesto in cui le vittime vengono sempre colpite per il loro aspetto o per la loro presenza. La dirigente sindacale ribadisce che in una società democratica non dovrebbero esserci spazi dediti a diffondere odio e supremazia ideologica.
Anche Mediterranea Saving Humans Forlì-Cesena ha espresso una posizione molto netta, ricordando come la sequenza di offese, minacce e colpi inflitti ai giovani in pieno centro non possa essere letta come semplice rissa. Per l’associazione si è trattato di un’aggressione motivata dal colore della pelle, che alimenta ora un interrogativo più ampio: le persone straniere possono davvero sentirsi sicure quando camminano per la città?
CasaPound respinge con decisione le accuse, ma le critiche delle realtà cittadine e sindacali restano forti: per Cgil, la risposta non può che passare dallo scioglimento delle organizzazioni neofasciste e neonaziste, mentre Mediterranea richiama la memoria su altre tensioni già avvenute nello stesso luogo.