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  • Cesena. In Biblioteca Malatestiana arriva ‘Il diario di Elisabetta Sirani’ a cura di Massimo Pulini

    Appuntamento per sabato 1° marzo, alle ore 16:30 | Ingresso gratuito

    Sabato 1° marzo, alle ore 16:30, nell’Aula Magna della Biblioteca Malatestiana sarà presentato ‘Il diario di Elisabetta Sirani’ (2025 – Editrice NFC Rimini), nuova monografia a cura di Massimo Pulini. A dialogare con l’autore sarà la storica dell’arte Veronica Pretolani.

    In questo libro l’autore rende note più di cinquanta opere inedite di Elisabetta Sirani, tra dipinti, disegni e incisioni, che si vanno a sommare alle tante già note di una pittrice che ebbe solo dieci anni di vita per esprimere il proprio talento. Da questa ricerca emerge un volto nuovo, arricchito del singolare stile grafico di Elisabetta, espresso in una pratica innovativa che coniuga la pittura a inchiostro al disegno di tratto, ma vengono presentati anche diversi dipinti dispersi, che resero famosa l’artista e che le valsero in vita elogi e sonetti. Sta riemergendo la serie di Apostoli e di Evangelisti per i quali le venne tributata la definizione di pennello virile, e attraverso i quali la Sirani risponde, con la grazia che le è propria, alla tradizione bolognese, carraccesca, delle filosofiche Teste di carattere.

    Quando nel gennaio del 1655 Elisabetta Sirani iniziò a scrivere il suo Diario era appena diciottenne, ma già aveva dato prova di qualità del pennello e di spiccato ingegno creativo. Quel lungo elenco, che verrà accuratamente redatto nell’arco di dieci intensissimi anni, inizia con la citazione di una pala d’altare per una congregazione gesuita di Parma. Va da sé che non fosse la prima opera dipinta, è invece il suo esordio pubblico e il recente ritrovamento del quadro dimostra una già consolidata identità.

    Dagli insegnamenti del genitore Giovanni Andrea, che era stato il più fidato collaboratore di Guido Reni, Elisabetta aspirò ben presto a emanciparsi e oltre a coltivare uno stile del tutto personale, sin dalle sue prime invenzioni iniziò ad apporre firme. Questo segno di distinzione non le fu subito sufficiente a tacitare voci malevole che pretendevano fosse lo stesso padre a dipingere quelle raffinate opere.

    Massimo Pulini è un pittore, scrittore e storico dell’arte. Ha redatto diversi saggi sull’arte italiana del XVI e XVII secolo e curato varie esposizioni museali. A lui si devono i cataloghi ragionati delle opere di Andrea Lilio (Federico Motta 2003), di Ginevra Cantofoli (Editrice Compositori 2006), dei tre pittori cesenati Razzani, Serra e Savolini (Tre artisti nella cesena del Seicento, Medusa 2021), di Giovan Francesco Nagli (Centino. Lo sguardo laterale, edizioni NFC, 2023) e dell’ultimo dei caravaggeschi Bartolomeo Mendozzi (edizioni NFC, 2022). Ha pubblicato numerose raccolte di saggi (La coperta del tempo, Medusa, 2008) e due romanzi (Gli inestimabili e Mal’occhio entrambi editi da Carta Canta, 2011 e 2018). Dal 2011 al 2019 ha assunto un impegno di responsabilità civile presso l’Amministrazione di Rimini e si è fatto promotore della Biennale Disegno curando, da direttore del comitato scientifico, quattro edizioni di quella che si è distinta come la più vasta rassegna internazionale dedicata all’Arte del Disegno, antico e contemporaneo. Negli scorsi anni ha tenuto il corso di Arte e Mercato presso la Sapienza di Roma ed è attualmente titolare della cattedra di Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna.

    Cesena, 25 febbraio 2025