La notizia dell’apertura di scuole di lingua araba e bengalese a Cesena ha creato grandi polemiche da parte delle destre, vertendo su uno scontro ideologico che non ha conclusione. L’integrazione di cui parla l’assessora Carmelina Chicca Labruzzo è orientata alla valorizzazione delle persone straniere che desiderano istruirsi, e che invece rischiano di essere sfavorite a causa dell’intolleranza radicalizzata di una certa classe politica.
Va argomentata la dichiarazione di Casali: “nei paesi arabi non mi risultano fondi per insegnare l’italiano” precisando che l’italiano forse non è studiato nei paesi arabi, ma ci sono istituti di lingua italiana in diverse parti del mondo. Il paese che tradizionalmente ospita più corsi è l’Argentina, seguita da Stati Uniti, Brasile, Belgio e Australia. In questi stati vivono un alto numero di italiani che mandano i loro figli a scuola d’italiano, per far si che possano comunicare con i loro nonni. Il bilinguismo è una abilità cognitiva acquisita da sempre più persone al giorno d’oggi, o per nascita in un paese straniero o per esperienze all’estero, ed è una risorsa troppo spesso sottovalutata.
L’immigrazione è un fenomeno strutturale delle società, non è da negare che l’ondata migratoria che sta affrontando l’Italia negli ultimi anni è particolarmente rilevante, per cui è importante non farsi trovare impreparati. “L’interscambio tra due società antitetiche come quella italiana e quella islamica“ descritto da Enrico Sirotti Gaudenzi non getta le basi per una relazione costruttiva con le popolazioni dei paesi con i quali confiniamo nel mar mediterraneo.
La destra dichiara che gli stranieri “vanno incorporati” con un approccio giudicante e generalista, del tutto inappropriato a valutare dei corsi di lingua straniera a Cesena e la loro efficacia. Questo tema è stato gonfiato dai partiti dell’opposizione con una polemica dettata da un pensiero retrogrado, sommario e massimalista. Attaccare chi è volenteroso di studiare non è mai un bel gesto, e ne va dell’inserimento sociale e lavorativo di questa popolazione.
Fondamenta AVS – la portavoce Maria Chiara Pacchierini