Agenti costretti a operare in condizioni al limite, con uffici inadeguati, personale insufficiente e senza un tetto sotto cui vivere. È questa la fotografia amara che emerge dal confronto tra i rappresentanti sindacali del Siulp e il prefetto della provincia di Forlì-Cesena, Rinaldo Argentieri. Una situazione che non è più sostenibile e che mette a rischio non solo il benessere degli operatori, ma anche l’efficienza stessa del sistema sicurezza sul territorio.
I numeri parlano chiaro: mancano agenti in tutti i presidi, da Cesena a Forlì, passando per le unità della Stradale, la Polfer, la Postale e persino il Caps. Perfino il Posto di Polizia presso l’aeroporto Ridolfi di Forlì riesce a restare operativo solo grazie al sacrificio di personale “prestato” dalla Questura, che viene così sottratto ad altri compiti essenziali. Una coperta troppo corta che lascia scoperte aree fondamentali della sicurezza pubblica.
Ma la carenza di personale è solo la punta dell’iceberg. A preoccupare sono anche le condizioni strutturali degli edifici che ospitano le forze dell’ordine. Molte sedi risultano obsolete, non a norma o semplicemente inadatte a garantire un ambiente di lavoro sicuro e dignitoso. Il sindacato invoca a gran voce la realizzazione di una nuova Questura e della nuova sede della Stradale a Forlì, considerate indispensabili per superare l’attuale situazione di emergenza.
A complicare ulteriormente il quadro c’è la totale assenza di un piano abitativo per il personale. Gli agenti che arrivano sul territorio si trovano spesso senza possibilità di alloggio, tra affitti proibitivi e zero alternative pubbliche o convenzionate. Una condizione che spinge molti a chiedere il trasferimento appena possibile, alimentando il circolo vizioso della carenza cronica di personale.
Il prefetto Argentieri, durante l’incontro, ha preso atto delle criticità e ha promesso di sollecitare le istituzioni competenti per sbloccare quanto prima interventi concreti. Ma per il Siulp è il momento di passare dalle parole ai fatti: servono risposte immediate e interventi strutturali, prima che la macchina della sicurezza si blocchi del tutto.