Non sempre il dolore di un quartiere nasce da grandi tragedie: a volte basta la scomparsa improvvisa di un piccolo simbolo per scuotere un’intera comunità. È quello che è accaduto ieri a Villachiaviche di Cesena, dove la celletta votiva all’incrocio tra via Ferrara e via Pinarella è stata trovata svuotata della sua statuetta della Madonna. Con lei sono spariti anche fiori, oggetti devozionali e lo sportello in vetro che proteggeva l’immagine sacra.
A scoprire l’accaduto è stato un residente, abituato a fermarsi per accendere una candela. L’uomo, non trovando più la Madonnina, ha subito allertato il parroco don Daniele Bosi, che da anni promuove momenti di preghiera legati a quel piccolo tabernacolo a cielo aperto. Secondo quanto spiegato dal sacerdote, la celletta non è un arredo isolato, ma un punto di ritrovo: ogni primavera vi si celebra una messa seguita da momenti di festa, occasioni che favoriscono la partecipazione di famiglie che raramente si avvicinano alla parrocchia vera e propria, situata ai margini del territorio.
Don Bosi ha ricordato anche la storia della statua: arrivata negli anni Cinquanta dalla parrocchia di Sant’Egidio, alla quale allora la zona apparteneva, nel tempo era diventata un riferimento quotidiano per molti sammarinesi e cesenati che vi affidavano i pensieri della giornata passando davanti a quell’edicola. Per questo il furto appare incomprensibile: l’oggetto non aveva alcun valore commerciale, se non quello — immenso — del suo significato affettivo.
Il sacerdote ha lasciato intendere la volontà di dare presto un segnale concreto, organizzando un momento comunitario e sostituendo la statua con una nuova immagine mariana. Un modo per ribadire che il gesto vandalico non interromperà la tradizione di fede e socialità nata attorno a quel piccolo spazio.
Mentre restano lo sconforto e la sorpresa per un furto apparentemente privo di logica, Villachiaviche risponde con un messaggio chiaro: togliere una statua non significa spegnere la devozione di chi continua a considerare quella celletta un pezzo vivo della propria identità collettiva.