Cesena. Storia del Novecento e liberazione d’Italia. Consegnata alla Biblioteca Malatestiana una copia del Manoscritto del cesenate Marsilio Casalboni

Assessore Camillo Acerbi: “Pagine crude, emozionanti, che ci restituiscono un capitolo di storia buia per il nostro paese”

È stato consegnato, questo pomeriggio, alla Biblioteca Malatestiana una copia del manoscritto del cesenate Marsilio Casalboni nato nel 1919 e morto nel 2002. Si tratta di un intenso racconto che interessa la prima metà del novecento fino alla conclusione del secondo conflitto mondiale: Casalboni descrive la sua giovinezza racchiusa tra le due guerre mondiali e la morte dei genitori, contadini mezzadri a San Vittore di Cesena nelle proprietà dei marchesi Ghini, nelle colline tra via Tessello e via delle Motte. Quando l’Italia è ancora un Regno e chi comanda è il duce, fino al passaggio del fronte e ai difficili giorni che subito seguirono.

Alla piccola cerimonia di consegna erano presenti i familiari di Marsilio Casalboni che, con non poca emozione, hanno affidato una copia di questo intimo racconto nelle mani dell’Assessore alla Cultura Camillo Acerbi.

Marsilio perde il babbo Agostino per via della Grande guerra: “il Babbo – annota in queste pagine – venne a casa dalla guerra ammalato. Mentre era a letto con sto male, prese la polmonite e con questa morì”. Scrive che il dottor Cacciaguerra non la riconosce come malattia di guerra e così la famiglia resta senza pensione. È il 1920, ha solo 6 mesi, ultimo di 14 figli, con lui 5 quelli in vita: Maria, Natale, Lazzaro, Lorenzo. “La mamma aveva un podere da tirare avanti e la povertà era sempre alla porta”. La solidarietà familiare li soccorre.

“In queste pagine che rappresentano una preziosa testimonianza storica riguardante la storia di una famiglia cesenate ma anche di tutta la città – commenta l’Assessore Camillo Acerbi – Casalboni, nato in campagna oltre un secolo fa, ripercorre i momenti che hanno caratterizzato un’infanzia dura fatta di lavoro nei campi, cura dei fratelli e di studio. Il suo è un racconto che bene intreccia episodi di vita familiare a vicende che hanno interessato Cesena, l’Italia e tutta l’Europa nel pieno del secondo conflitto mondiale. La storia di Marsilio procede infatti con quella dell’Italia fascista che promette ‘la guerra di domani’ e questa arriva presto, a fianco della Germania nazista. Da giovane – prosegue l’Assessore – lavora come garzone in varie famiglie contadine e si appassiona alla vita religiosa e al teatro con l’arrivo del parroco don Primo Scarpellini. La sua vita cambia con la chiamata alle armi: prima al confine jugoslavo, poi nel tragico fronte russo. Durante la ritirata dal Don, affronta gelo, fame e morte, salvandosi grazie alla sua tenacia e alla fede nella Madonna della Fratta. Marsilio, da tre mesi soldato, è tra i combattenti di terra. Tornato in Italia assiste ai rastrellamenti tedeschi, ai bombardamenti, cita quello che il 13 maggio colpì la nostra città, e alla distruzione causata dalla guerra che entra violentemente a casa sua uccidendo alcuni familiari. In queste pagine troviamo anche il racconto della Liberazione di Cesena  la Liberazione cerca la pace e l’amore vicino a casa, sposando Natalina. Il manoscritto è una testimonianza sincera, cruda e profondamente umana della fatica di vivere in tempi segnati da povertà e guerra. Ringraziamo per questo la famiglia Casalboni per aver deciso di condividerlo con tutta la città in occasione di questo anno in cui ricorre l’ottantesimo della Liberazione di Cesena e dell’Italia nell’ambito del progetto della Memoteca cittadina, e per averne donato una copia alla Biblioteca Malatestiana in modo da poter essere letto da chiunque lo voglia”.

“Una vita simile a quella di tanti bambini, orfani di padre, che davano una mano in campagna e dovevano fare i conti ogni giorno con la miseria, poi segnata dagli anni difficili e drammatici della guerra a cui il racconto dedica ampio spazio, richiamandoci con forza all’attualità – spiegano i figli Tarcisio, Rita, Marta, Carlo e Marco Casalboni – Marsilio, nostro babbo, ci ha voluto lasciare il suo racconto asciutto, ma aperto alla speranza grazie all’impegno personale, alla solidarietà familiare e al senso di prossimità e comunità con le persone intorno”.

“Ringraziamo la Biblioteca Malatestiana insieme al suo Direttore scientifico, Paolo Zanfini, per l’opportunità di accogliere e conservare questa storia. Ringraziamo tutti coloro che ci hanno accompagnato e sostenuto in questo percorso di recupero di memorie e documenti che altrimenti sarebbero andati perduti” concludono i figli.

Cesena, 9 aprile 2025