Cesenatico, aumento dei cavallucci marini vicino alla costa: un segnale positivo per l’ambiente marino

Negli ultimi anni, una crescente presenza di cavallucci marini si è fatta notare nelle acque antistanti Cesenatico, sorprendendo chi è abituato a vedere questi esemplari tipici dell’Alto Adriatico soltanto in acque più profonde e lontane dalla riva. Proprio durante la rievocazione storica della Pesca alla Tratta, diverse di queste piccole creature marine sono state accidentalmente intrappolate nelle reti da pesca, per poi essere liberate con cura e riportate al loro habitat naturale.

Secondo quanto dichiarato ai media locali dal biologo marino Giuseppe Montanari, soprannominato “Renzo”, questa maggiore presenza non è casuale, ma riflette un miglioramento significativo della qualità delle acque romagnole. L’aumento dei cavallucci marini è infatti un indicatore diretto della salubrità dell’ambiente marino. Inoltre, il periodo estivo coincide con la stagione dell’accoppiamento, un momento in cui questi animali diventano più attivi e si spostano con maggiore frequenza.

La biologia del cavalluccio marino è piuttosto singolare. È il maschio che svolge il ruolo di “genitore”, portando le uova fecondate nella propria sacca fino alla nascita dei piccoli, che all’inizio sono minuscoli, misurando appena uno o due millimetri. Crescono poi autonomamente una volta usciti dalla sacca.

Dal punto di vista alimentare, i cavallucci marini si nutrono di piccoli pesci e crostacei, catturati grazie alla loro capacità di mimetizzarsi perfettamente nell’ambiente circostante. Usano la coda prensile per aggrapparsi saldamente agli appigli naturali come alghe o rami sommersi, evitando di essere trascinati dalla corrente.

Nell’Adriatico sono presenti due specie distinte: una più piccola con una colorazione marrone scuro e un’altra più grande, caratterizzata da tonalità gialle. Entrambe si stanno diffondendo con maggior frequenza lungo la costa di Cesenatico, un dato che conferma una tendenza positiva per l’ecosistema locale.