La notte tra martedì e mercoledì a Cesenatico si è verificato un episodio che ha attirato l’attenzione mediatica e acceso il dibattito pubblico: un carabiniere, impegnato in un intervento per fermare un uomo armato di coltello che tentava di irrompere in un’abitazione, ha fatto fuoco per bloccare l’aggressore.
L’uomo, in evidente stato di alterazione, ha resistito anche all’uso del taser, che si è rivelato inefficace. Di conseguenza, il militare ha sparato due colpi: il primo in alto come segnale di avvertimento, il secondo alle gambe, per fermare definitivamente l’individuo. Durante la colluttazione, la proprietaria dell’abitazione è rimasta ferita da un colpo di rimbalzo a un piede.
L’episodio è ora sotto indagine per accertare la correttezza dell’azione del carabiniere, ma la vicenda ha già suscitato reazioni forti, tra cui quella del giornalista Giuseppe Cruciani, noto volto televisivo e conduttore radiofonico, che ha espresso un netto sostegno all’agente, difendendo la necessità della sua reazione e preannunciando una mobilitazione a suo favore.
L’intervento del carabiniere di Cesenatico è stato considerato da molti come un esempio di azione necessaria e proporzionata per garantire la sicurezza, soprattutto di fronte a una minaccia armata e a una situazione di pericolo reale.